Corriere della Sera

La figlia del militare colpito al collo: «Sono fiera di lui, gli starò vicina»

Giangrande ha respirato da solo. La ragazza: ora cambierò la mia vita

- Ester Palma

Il brigadiere dei carabinier­i Giuseppe Giangrande, a terra dopo essere stato colpito al collo, viene subito soccorso

dai colleghi tutti, dal profondo del mio cuore»), in particolar­e «il direttore generale e quello sanitario, che hanno accolto me e la mia famiglia con tanta umanità e sensibilit­à».

Resta la vita di una famiglia, di una ragazza che ha già sofferto molto: «Lavoravo fino a ieri, mi sono licenziata per seguire mio padre, mi sembra giusto, doveroso. Tutti i progetti di vita che avevo fatto già dalla morte di mia madre si sono in un momento stravolti, quindi si ricomincia: altri progetti, altri obiettivi e vedremo di portarli a termine, sperando che tutto vada bene». Una vita, anzi due, stravolte in un attimo di follia cieca: «Non so, non credo potrò perdonare chi gli ha sparato. Tra i due chi ha perso sono stata io. Adesso devo pensare a mio padre, solo questo importa». Si commuove di nuovo mentre ricorda gli ultimi mesi col padre: «Dopo la morte di mamma, noi due ci definivamo un piccolo esercito sgangherat­o. Ora ci sono rimasta io, siamo in un deserto e siamo un mezzo esercito molto sgangherat­o». Dai grandi occhi scuri, cerchiati dalla sofferenza e dall’angoscia, le scende ancora una lacrima. Ma si riprende subito, con forza e dignità: «Spero che questo incidente a mio padre possa far riflettere tutti perché credo nella pace del mondo».

In questi giorni drammatici Martina ha accanto tutta la sua famiglia. Da Milano è arrivato lo zio Pietro, fratello del padre, poliziotto che vive da anni a Milano: «Siamo molto uniti, Giuseppe l’ho sentito l’ultima volta sabato sera. Era preoccupat­o per un mio pro- blema di salute, non avrei mai pensato che oggi sarei stato qui a preoccupar­mi così tanto per lui. Cosa provo per Preiti? Non odio, ma tanta rabbia, per questo suo gesto folle. Mio fratello è un ragazzo forte, speriamo reagisca bene». Da Monreale, paese natio dei Giangrande, sono partiti l’altro fratello di Giuseppe, Ciro, che gestisce un bar, e le sorelle Patrizia e Diana, arrivate ieri pomeriggio. Ma ci sono anche i cognati, i fratelli della moglie: «Giuseppe lo conosco dall’84, quando si è fidanzato con mia sorella — racconta Giuseppe Calabrese, imprendito­re edile di Prato — Un uomo come pochi. Ma ora dobbiamo stare soprattutt­o vicini a Martina».

 ?? (Carconi/ansa) ?? In ospedale La conferenza stampa di Martina Giangrande, figlia di Giuseppe Giangrande, ieri all’Umberto I. Accanto a lei il generale Saverio Cotticelli
(Carconi/ansa) In ospedale La conferenza stampa di Martina Giangrande, figlia di Giuseppe Giangrande, ieri all’Umberto I. Accanto a lei il generale Saverio Cotticelli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy