Intervista tv all’undicenne Critiche a Sky: viola le regole
ROMA — «Mi dispiace per i carabinieri, mio padre ha sbagliato, ma gli vogliamo tutti bene», diceva ai microfoni e davanti alle telecamere. Dove non doveva stare, perché ha 11 anni il figlio di Luigi Preiti, l’uomo che ha sparato davanti a Palazzo Chigi. Il filmato, trasmesso da Sky Tg24 (e non da Studio Aperto, il tg di Italia 1) con il minore ripreso di spalle, il cappuccio della felpa in testa, davanti a casa, ha suscitato un boom di indignazione. A cominciare dal presidente dell’ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino: «Per registrare una dichiarazione sorprendente come "Ti voglio bene papà" si piantona l’abitazione di un ragazzino di 11 anni, lo si intervista convinti di avere fatto uno scoop e invece ne viene fuori un modo di informazione estraneo al mio cuore e alle regole elementari della professione». Iacopino ha chiesto di aprire un fascicolo disciplinare contro gli autori del servizio. I quali, peraltro, raccontano che sarebbe stata la mamma del bambino a sollecitare l’intervista del figlio. «È stata una svista imperdonabile, un errore per cui chiediamo scusa» dice Sarah Varetto, direttore del notiziario di Sky. «Appena l’ho visto, ho chiesto di rimuoverlo subito, sarà rimasto in rete non più di quindici minuti, la tutela dei minori per noi è sacrosanta, facciamo un tg per famiglie». Per Giovanni Rossi, presidente della Fnsi (federazione stampa) l’intervista è «sconcertante, è stato completamente ignorato il codice deontologico contenuto nella Carta di Treviso». Per la quale, anche con il consenso dei genitori, il minore non va esposto. Vincenzo Spadafora, Garante per l’infanzia e l’adolescenza, ritiene «inaccettabile il comportamento di certa stampa in preda a una irresistibile ricerca di spettacolarizzazione».