Il video del diciottenne mentre spara al carabiniere
CASERTA — Le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso della gioielleria di via Ponte Carolino a Maddaloni, restituiscono le fasi del tentativo di rapina in cui sabato è morto, in un conflitto a fuoco, l’appuntato dei carabinieri Tiziano Della Ratta. Sono immagini drammatiche (visibili su corriere.it) e non a caso la Procura di Santa Maria Capua Vetere ne ha fatto diffondere soltan- to una parte, quella precedente alla sparatoria. Ma gli ultimi due secondi contengono forse l’attimo fatale per l’appuntato Della Ratta. Lui e il suo collega, il maresciallo Domenico Trombetta, non sono inquadrati, ma quello è il momento in cui escono dal retrobottega (dove stavano visionando i filmati registrati in mattinata perché il titolare del negozio aveva avuto il sospetto che alcuni presunti clienti fossero in realtà i rapinatori entrati per un so- pralluogo) e vengono colpiti dai proiettili del malvivente che in quel momento è dall’altro lato del bancone intento a infilare in una grossa busta i gioielli razziati. Poi spara anche l’altro, che è un po’ più dietro, vicino alla donna entrata per prima nella gioielleria.
Le rapidissime indagini condotte dagli stessi carabinieri di Caserta e di Maddaloni e coordinate dal pm di Santa Maria Capua Vetere Carlo Fucci, hanno smantellato l’intera banda: i primi due sono stati presi già sabato dopo essere rimasti feriti, altri due sono stati arrestati durante la prima notte di rastrellamenti, e ieri ne sono finiti in manette altri tre: Antonio Capone, 39 anni, Paolo Brucci (25) e Antonio Iazzetta, ventunenne. L’ultimo è uno dei due entrati nella gioielleria e quindi uno dei due che hanno sparato contro i carabinieri. Ma a uccidere l’appuntato Della Ratta e a ferire il suo collega sarebbero stati, anche secondo i primi risultati degli esami balistici, i colpi sparati dal più giovane del gruppo: Angelo Covato, 19 anni ancora da compiere, e fino all’altra sera nessun tipo di precedente penale. Un ragazzino che però — le immagini lo mostrano — non ci ha pensato un attimo a sparare per uccidere. Colpendo un uomo che aveva 35 anni e un figlio di otto mesi. E che fino a poco tempo fa lavorava in un altro paese del Casertano, ma dopo l’impennata di rapine aveva chiesto il trasferimento a Maddaloni perché voleva contribuire alle indagini.