CGIL, CISL UIL IL PRIMO TAVOLO COMUNE DOPO 5 ANNI
ppuntamento storico per l’unità sindacale. Oggi si riuniranno per la prima volta dopo cinque anni gli organismi direttivi di Cgil, Cisl e Uil. Insieme decideranno quali sono le priorità economiche da presentare al governo Letta per sostenere lavoro e crescita, accompagnate da un pacchetto di mobilitazione unitaria che culminerà in una manifestazione nazionale a giugno. Ma, soprattutto, è atteso l’accordo sullo spinoso tema della rappresentanza e rappresentatività per determinare la misurazione e la certificazione degli iscritti e le regole per far rispettare le intese contrattuali. Un vuoto normativo che dura dal dopoguerra e che i sindacati contano di risolvere oggi approvando una loro proposta unitaria. Ma hanno fatto i conti senza l’oste. Confindustria, infatti, che da mesi lavora in tandem con i tecnici sindacali per arrivare a una formulazione che vada bene anche agli imprenditori, fa sapere di non cantare vittoria prima del tempo. Il testo sindacale verrà studiato dagli esperti confindustriali e in una riunione tecnica già programmata per il 7 di maggio, si cercherà di arrivare alla chiusura del cerchio. Ma non è scontato che ciò accada. L’associazione degli imprenditori deve mediare tra gli interessi dei grandi e dei piccoli i quali non sono del tutto propensi a rinunciare ad avere le mani libere. In ogni caso viale Astronomia fa sapere che «Confindustria è interessata non solo a misurare la rappresentanza ma anche ad avere un sistema contrattuale più moderno, con una unica piattaforma e regole chiare». Sullo sfondo, ma mica tanto, gli imprenditori cercheranno anche di regolare il diritto di sciopero che verrebbe negato qualora il contratto venisse firmato dalla maggioranza dei lavoratori. tando la prima trimestrale in rallentamento anche per Auburn Hills.
Dal consolidamento in poi, e grazie al suo straordinario turnaround, la casa americana è sempre stata il motore dei profitti del Lingotto. Continua a esserlo, nel senso che — oggi come ieri — senza le attività Usa il solo Brasile non sarebbe sufficiente a compensare più di tanto le pesanti perdite europee. Ma, almeno per questo inizio d’anno, anche gli Stati Uniti hanno marciato a scartamento ridotto. In attesa delle nuove Jeep Cherokee e Ram Heavy Duty, Chrysler ha attraversato un vuoto di novità. Inizierà presto, progressivamente, a ricoprirlo. Nel frattempo però ne paga il conto. Tra gennaio e marzo frenano i ricavi (da 16,4 a 15,4 miliardi di dollari), e soprattutto frenano gli utili: operativi da