Corriere della Sera

Bruce, la vitalità del grande rock: parlo ai miei fan, non mi fermo

Canzoni a sorpresa e l’appello a Obama: chiuda Guantanamo

- DAL NOSTRO INVIATO Andrea Laffranchi

OSLO — Non lo si ferma. Bruce Springstee­n il palco lo sente, lo fiuta e non lo molla. Né quando un concerto dovrebbe finire (i famosi 22 minuti extra di San Siro 2008 con tanto di strascichi giudiziari) né prima che inizi. Pensate alla sorpresa dei primi che all’apertura delle porte della Telenor Arena di Oslo sono stati accolti dal Boss in pers ona. S ol o s ul pal c o. Quattro-cinque pezzi regalati: voce, chitarra e armonica. «Sono impegnato in una conversazi­one che dura una vita con il pubbli- ma è rimasta la sola. Questo è il mio vero legame con l’Europa».

E lo dice uno che ha rappresent­ato così bene l’America, e che continua a darle voce anche se non è più quel ragazzotto che veniva dal New Jersey col sogno del rock’n’roll nei jeans. «Con gli anni arriva l’immaginazi­one dell’artista che ti

La formazione I primi 18 anni di vita non ti lasciano mai. Leggo i giornali con la testa di allora

Gli appuntamen­ti Bruce Springstee­n ha avviato ieri sera il tour europeo a Oslo. In Italia il Boss avrà quattro appuntamen­ti con il pubblico: il 23 maggio in piazza Plebiscito a Napoli, il 31 a Padova, 3 giugno si esibirà a Milano-San Siro, l’11 luglio a Roma I biglietti Sarà il tour del record di spettatori per Bruce Springstee­n nella nostra penisola. Siamo già a 130 mila biglietti in prevendita e si prevede un totale di 150 mila fan permette di entrare nelle storie di altri e raccontarl­e, ma i primi 18 anni di vita non ti lasciano mai. Sono il periodo che ha maggiore impatto sulla vita di un uomo. Le cose che provi allora danno forma al tuo modo di inquadrare il mondo: ancora oggi leggo i giornali ogni mattina con il punto di vista di allora», racconta. Oggi la sua Ame- Le canzoni Il «Wrecking Ball Tour» partito lo scorso anno ha visto Bruce e la E Street band suonare 193 diverse canzoni, cover comprese (Dati

setlist.fm) rica è quella di Obama, il presidente per cui si è speso in maniera diretta. «Gli anni di Bush sono stati un disastro. Mi è sembrato il momento giusto per spendere il capitale politico che avevo come musicista rock che viene seguito da un po’ di persone», ammette. La sua non è un’adesione acritica all’amministra­zione del presidente rieletto. «Ha fatto bene con Afghanista­n e Iraq, e anche con il sistema sanitario e con le leggi sul sistema finanziari­o, ma voglio vedere Guantanamo chiusa: è una macchia sulla reputazion­e del nostro Paese». E non è che il Boss, oltre a quello che fa sul palco, può fare anche quello.

@alaffranch­i

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63 anni

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