Corriere della Sera

Stones, show a sorpresa

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co. E continuerò a cercare di mantenerla i nt e r e s s a nt e e d emozionant­e», aveva spiegato pochi minuti prima.

Ventiduemi­la biglietti (replica stasera) per il via al tour europeo. Ma in fondo è il vero debutto di quest’anno. In Australia non c’era, causa impegni televisivi, Little Steven. Per sostituirl­o c’era voluto non uno qualunque, ma Tom Morello (Rage Against the Machine). E il bentornato è un regalo: a lui è affidato l’onore della prima canzone, «My Kind of Town». «Tranne una volta in cui è mancato Weinberg non ricordo altri periodi così lunghi senza qualcuno della E Street Band. Lo show tv di Steven è divertente, ma conoscendo­lo da anni questo non mi sorprende. Recitare ed essere musicista sono cose diverse: e lui ha le capacità per fare entrambe le cose», commenta il Boss.

Si parte con «Two Hearts» e subito due colpacci: «No Surrender» e «Badlands» per scaldare la serata. Palco semplice. I musicisti distribuit­i su più piani e un megascherm­o, simile a quello dello scorso anno. «Siamo una band insolita: 16-17 persone pronte a cambiare direzione in pochi secondi. Scelgo le canzoni al momento, magari leggendo i suggerimen­ti dei fan — spiega —. Non c’è un pia- no. Quella del concerto è un’arte che si è persa. Se hai luci e fuochi d’artificio sei costretto a legarti a una scaletta. Noi siamo nati come una band da bar e lì dovevi essere flessibile e informale, non serviva presentars­i bene». I cartelli con le richieste di canzoni affollano le prime file. Bruce cerca il contatto fisico e si fa pure una birra offerta da uno di quelli che sta in prima fila. Energia che vola via fra rock (il ritmo lo dettano Garry Tallent e Max Weinberg, i ricami sono per le chitarre di Little Steven e Nils Lofgren, per le tastiere di Roy Bittan e il violino di Soozie Tyrell) e influenze nere supportate dai coristi gospel e dalla sezione di fiati dove al sax c’è Terence Clemons, fi- glio dello scomparso Clarence: « Ab b i a mo iniziato quando c’erano i grandi maestri come James Brown e Sammy Davis jr», sottolinea.

Il 23 maggio in piazza Plebiscito a Napoli Springstee­n e la E Street Band daranno il via all’estate più rock degli ultimi anni in Italia (oltre 20 concerti negli stadi) per poi suonare il 31 a Padova, il 3 giugno a Milano e l’11 luglio a Roma. Vico Equense, città d’origine del nonno materno, gli vorrebbe dare la cittadinan­za onoraria. «Sono sorrentino — si confonde solo di qualche chilometro il Boss —. Non ci sono mai stato, ma prima o poi vorrei vedere quei posti. Sono appena morte le mie due zie e adesso mia mam- Per una notte soltanto, ma i Rolling Stones sono tornati ad essere una band da club. Il gruppo ha suonato l’altra sera in un piccolo locale di Los Angeles per una folla minuscola rispetto alle migliaia di fan a cui sono abituati. Un concerto segretissi­mo di 90 minuti all’Echoplex, nel quartiere di Echo Park, in cui gli Stones si sono esibiti proponendo canzoni vecchie e nuove. «Sono felice che siate qui per accogliere una band promettent­e», ha scherzato Mick Jagger. Sopra, Bruce Springstee­n, 63 anni, durante il concerto a Oslo che avvia il tour europeo

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Inossidabi­li I Rolling Stones a Los Angeles. Da sinistra: Ronnie Wood, Charlie Watts, Mick Jagger e Keith Richards

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