PENSATORI GLOBALI, ITALIA IN SERIE B NON CI RESTA CHE MEDITARE CON DRAGHI
Va bene, probabilmente una Top 100 dei Pensatori Globali non è una cosa seria, eppure il sondaggio che dal 2005 organizza puntigliosamente la rivista inglese Prospect (insieme alla americana Foreign Policy) — ovvero Top 100 Global Thinkers — ci dà almeno un termometro della opinione pubblica del pianeta. Proviamo a sfogliarne le graduatorie, concentrandoci sulle nostre (peraltro rade) presenze. Nel 2005 abbiamo esordito splendidamente piazzando Umberto Eco al secondo posto — un po’ come la nazionale di calcio agli ultimi Europei — e con un onorevole Toni Negri al 50esimo.
Ma già nel 2008 Eco era retrocesso al 14esimo, fino a sparire. Da allora siamo entrati in un ineluttabile cono d’ombra, con alcune eccezioni sorprendenti (ad es. Gianni Riotta 79esimo nel 2008!), ma ecco che sia nel 2012 che nel 2013 siamo entrati in classifica con Mario Draghi, al 21esimo e al 30esimo posto (mentre, per la cronaca, quest’anno nei primi tre posti abbiamo il biologo Richard Dawkins, l’economista Ashraf Ghani e il filosofo cognitivista Pinker).
Cosa concluderne? È certamente cambiata l’aria. Eco e Negri, di formazione e storia evidentemente diversissime, una cosa in comune ce l’hanno: inesauribili retori, affabulatori appena criptici — quel che occorre per sedurre —, tendono a gratificare illimitatamente il loro pubblico, quasi a ipnotizzarlo (Eco gli dà l’illusione di essere più colto, Negri lo fa sentire sempre vincente). L’intellettuale italiano veniva insomma percepito all’estero come un fascinoso illusionista, potremmo dire un latin thinker, proprio come appare nel bellissimo racconto di Thomas Mann (che ci ha capiti meglio di chiunque altro) «Mario e il mago», del 1939, dove il mago Cipolla ipnotizza i suoi spettatori. Ma ora si sono stufati. Non si aspettano più da noi maghi e incantatori, né li richiedono, e anzi i 10.000 votanti di Prospect (di cui ignoro tutto, salvo che appartengono a oltre 100 Paesi) scelgono di premiare Draghi. Anche del nostro pensiero intendono apprezzare una qualità pratica, seriamente operativa.