Corriere della Sera

LA LARGHEZZA E LA FRAGILITÀ

- Di GIOVANNI SARTORI

Meno male che Napolitano c’è. Meno male che ci sono due Letta, tutti e due bravi (uno a destra e uno a sinistra). Meno male, infine, che Letta jr. è riuscito a mettere assieme una difficile coalizione­tra PdePdl (per molti come tra il diavolo e l’acquasanta). È questa una Grosse Koalition alla tedesca?

Cosa sia questo animale nordico l’ha subito spiegato domenica, con sicura competenza, Sergio Romano. E, sì, credo anch’io che questa volta ci siamo, ci siamo arrivati. In passato ci siamo a lungo trastullat­i, invece, con il consociati­vismo, invocato per anni senza sapere, al solito, cosa fosse per il suo inventore e per i testi che ne trattavano. Oggi della democrazia consociati­va non si parla più; ma va ricordata come il periodo nel quale il nostro indebitame­nto, il nostro debito pubblico, spiccò il volo verso i troppo alti e ingloriosi destini nei quali oggi stiamo affogando.

Ma torniamo al punto: bene o male, una Grosse Koalition siamo riusciti a metterla assieme. Bene o male? Non voglio infierire. È già un miracolo, già lo dicevo, che ci sia. Resta però che i veti incrociati, antichi rancori e le vendette degli esclusi hanno generato un «governicch­io» nel quale è entrato, più spesso che no, il meno qualificat­o per il posto a lui (lei) assegnato. Sono persino bravi, magari bravissimi, nel loro vero mestiere, ma assegnati a un mestiere che non è il loro. Salta all’occhio sempliceme­nte leggendo i curricoli (alcuni anche molto modesti).

Il nuovo governo Letta si è assegnato 18 mesi di tempo per il programma presentato alle Ca mere, programma cheinclude, nel contesto generale delle «riforme costituzio­nali ei stituziona­l i » , anche l’abrogazion­e del Porcellum e una nuova legge elettorale. Sia subito chiaro: 18 mesi sono «stretti» per le riforme costituzio­nali, visto lo scontato ostruzioni­smo dei grillini; ma s ono troppi e del tutto innecessar­i per la riforma elettorale. Le nostre leggi elettorali sono leggi ordinarie che possono essere abrogate in un giorno. Così come, volendo, una nuova legge elettorale può essere varata in una settimana. Tutto sta in quel «volendo». Proprio per questo sarebbe bene cominciare subito a tastare il terreno.

Credo che sia noto, almeno ai miei lettori, che io mi batto da sempre (assieme a molti altri costituzio­nalisti, s’intende) per un sistema semi-presidenzi­ale di tipo francese fondato sul doppio turno. In questo caso occorre anche una riforma costituzio­nale (per il semi-presidenzi­alismo) che richiede tempi lunghi. Ma nulla osta che intanto il ministro delle Riforme costituzio­nali, Quagliarie­llo — che per fortuna è persona giusta al posto giusto — sostituisc­a lestamente il Porcellum con un sistema elettorale proporzion­ale a due turni con forte sbarrament­o, sul quale, volendo, si potrà poi innestare la Costituzio­ne semi-presidenzi­ale. Nel qual caso aggiungerò Quagliarie­llo alla lista dei «meno male» che lì c’è lui.

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