Già cresce la fiducia nel premier: piace al 48%
MILANO — Sarà il governo delle larghe intese, eppure polarizza. Unisce nella stessa maggioranza formazioni diversissime ma non accomuna gli elettorati dei suoi «soci di riferimento». Per lui, il neopremier, il giudizio è comunque in positiva crescita: Enrico Letta gode sì della fiducia di meno della metà (il 48 per cento) degli italiani — un dato inferiore a quello riguardo la squadra di governo, di cui il 51 per cento degli interpellati si dice soddisfatto —, ma al momento dell’incarico il neopremier si fermava al 43%. Il risultato non significa però che gli elettori siano disposti a scommettere sulla durata dell’esecutivo che ha appena ricevuto la fiducia delle Camere: il 41% degli italiani pensa che non durerà più di due anni, mentre il 22% crede addirittura che cadrà entro l’anno. Sono soltanto alcuni dei dati che emergono dal sondaggio dell’Istituto Ipr marketing svolto per conto del Tg3. Nelle intenzioni di voto il centrodestra è avanti di circa cinque punti (33,7%) con una crescita del 4,5% rispetto alle Politiche. Da notare la performance del Pdl che arriva al 27,5% con una crescita del 5,9% rispetto alle consultazioni dello scorso febbraio. Il centrosinistra perde non più di un punto rispetto alle elezioni, ma il sommovimento è tutto al suo interno: il Pd scende al 22% (-3,4%) e se ne giova Sel che arriva al 6 per cento. In flessione i centristi: Scelta civica perde il 3,3 per cento. Primo partito, il Pdl (27,5%) seguito dai 5 Stelle che tallonano al 27% (+1,5%). Una volta acquisita la diffusa fiducia in Enrico Letta e nella sua formazione, con quella finisce la comunanza di sentire tra gli elettori dei due maggiori schieramenti. Tra i sostenitori del Pdl il giudizio favorevole alla squadra di governo arriva al 71%, tra gli elettori del Pd il giudizio è negativo per il 55 per cento. Quanto al governissimo, i democratici sono vistosamente spaccati in due: il 46% condivide la linea dei dirigenti, il 45% è contrario. Viceversa, tra gli elettori del Pdl l’82 per cento è a favore dell’accordo di governo, con i contrari che non superano il 3 per cento.