Le spese dei reali in Europa e i tagli dovuti all’austerity
La monarchia costa agli olandesi 40 milioni euro all’anno, una cifra ragguardevole che non sarà ridotta, ha fatto sapere il primo ministro Mark Rutte. I Paesi Bassi, insieme ai vicini scandinavi, non sono molto toccati dalla crisi economica e non costringono i reali a tirare la cinghia.
A fare i conti in tasca ai monarchi è il professor Herman Matthijs, dell’Università di Gent, in Belgio. Tra il 2009 e il 2013 le spese per le famiglie reali spagnole e britanniche sono state ridotte considerevolmente mentre quelle della regina Beatrice sono addirittura aumentate del 4,5%. Non se la passa male nemmeno il re del Belgio: grazie a una legge controversa Alberto II beneficia di un salario legato all’inflazione che non può essere cambiato per tutta la durata del regno. Così la rendita iniziale di 6 milioni di euro l’anno è arrivata a 13 milioni. Una cifra cui va aggiunto l’appannaggio degli altri membri della famiglia reale, circa 14 milioni di euro, soldi non tassati e non sottoposti a controlli legali che il governo ora si propone di tagliare.
Chi cerca di risparmiare è la Spagna che combatte la recessione a suon di tagli. Juan Carlos si è visto ridurre il budget del 5,2% nel 2011 e poi ulteriormente negli anni seguenti: oggi la sua rendita è 7,9 milioni di euro per tutto il clan. Tuttavia, fa notare Matthijs, la monarchia è a buon mercato rispetto alla Repubblica. Il presidente francese Hollande costa 110 milioni di euro ai contribuenti e quello italiano 153 milioni, nonostante i recenti tagli.