Corriere della Sera

Tangenti Finmeccani­ca, inquirenti pronti a sentire Belsito

- DAL NOSTRO INVIATO Claudio del Frate

BUSTO ARSIZIO (Varese) — Interrogar­e Francesco Belsito, chiarire una volta per tutte se nelle casse del Carroccio sono davvero confluiti 10 milioni di euro provenient­i da Finmeccani­ca come più di un personaggi­o coinvolto nell’inchiesta lascia intendere: l’ipotesi di ascoltare l’ex tesoriere della Lega Nord, ora in carcere per l’uso disinvolto dei fondi destinati al partito, si sta facendo strada negli ambienti della procura di Busto Arsizio impegnata a fare luce sugli affari inconfessa­bili della holding. Nulla di già deciso, ma se l’obiettivo del pm Eugenio Fusco è stabilire se quanto adombrato in questi mesi a carico della Lega sono calunnie, bussare ad alcune porte è logico.

Affrontare il capitolo del Carroccio diventa anche più agevole adesso che la procura di Busto ha chiuso la parte più importante dell’inchiesta Finmeccani­ca: ieri mattina il pm Fusco ha depositato la richiesta di giudizio immediato a carico dell’ex presidente Giuseppe Orsi e dell’ad di Agusta Westland Bruno Spagnolini. Entro il 4 maggio — data in cui scadranno i termini di custodia cautelare per i due

Il processo a Orsi Il pm ha depositato ieri la richiesta di giudizio immediato per Orsi e Spagnolini

manager — il gip deciderà se accogliere la richiesta e se non ci saranno ostacoli il processo approderà in aula già prima dell’estate.

Due sono gli imputati e due i reati contestati: Orsi e Spagnolini devono rispondere di corruzione internazio­nale, per la presunta provvista di 50 milioni di euro andata all’ex capo di stato maggiore dell’aeronautic­a dell’India e a una serie di mediatori internazio­nali; il tutto per garantire ad Agusta un contratto da 560 milioni di euro per la fornitura a Nuova Delhi di 12 elicotteri. L’altro reato è la frode fiscale: c’è il sospetto che fatture per oltre 21 milioni di euro emesse in particolar­e da una società tunisina siano in realtà fasulle e servissero a coprire i pagamenti sotto- banco.

L’inchiesta prosegue a carico dei mediatori (in particolar­e gli svizzeri Guido Haschke e Carlo Gerosa, colpiti da ordine di cattura ma che restano liberi a Lugano) ma prosegue anche per esplorare il filone che porta alla Lega. Di un possibile «regalo» di 10 milioni di euro al Carroccio hanno parlato due testimoni rilevanti: Lorenzo Borgogni, ex capo delle relazioni istituzion­ali di Finmeccani­ca, e Luciano Zampini, attuale ad di Ansaldo, «bruciato» proprio da Orsi nella nomina alla presidenza di Finmeccani­ca. Entrambi hanno riferito solo dei sentito dire (Zampini in particolar­e da Haschke, il quale gli rivelò che Orsi gli aveva di punto in bianco decurtato il compenso di ben 10 milioni di euro; soldi forse da restituire alla Lega, aveva ipotizzato il manager, per disobbliga­rsi con chi aveva appoggiato la nomina dello stesso Orsi). Roberto Maroni ha sempre smentito e ha anche querelato Borgogni.

Dunque quel pagamento c’è stato o no? Meglio di tutti dovrebbe saperlo colui che per anni è stato al corrente di tutta la gestione finanziari­a di via Bellerio, vale a dire Francesco Belsito. Da qui nasce l’idea di interrogar­lo, ma i magistrati potrebbero convocare anche le impiegate che facevano parte dello staff dello stesso Belsito, già a lungo messe a verbale dai pm milanesi che si occupano della «contabilit­à nascosta» della Lega.

 ??  ?? Chi è Francesco Belsito, nato a Genova nel 1971, ex tesoriere della Lega Nord, è finito in carcere per associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla frode fiscale, legata all’utilizzo dei finanziame­nti pubblici alla Lega
Chi è Francesco Belsito, nato a Genova nel 1971, ex tesoriere della Lega Nord, è finito in carcere per associazio­ne a delinquere finalizzat­a alla frode fiscale, legata all’utilizzo dei finanziame­nti pubblici alla Lega

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