Corriere della Sera

Mondiali di nuoto, nessun abuso edilizio: tutti assolti per le opere nelle piscine a Roma

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ROMA — Non c’è stato abuso edilizio: le opere per i Mondiali di nuoto di Roma nel 2009 — la maggior parte delle piscine erano all’interno di circoli privati — sono state eseguite senza infrangere le norme paesaggist­iche. Lo ha stabilito il giudice Marina Finiti che ha assolto «perché il fatto non sussiste» 19 persone accusate di una serie di violazioni alle norme in materia di edilizia e paesaggist­iche. Sono così usciti di scena, tra gli altri, Angelo Balducci (ex presidente del Consiglio nazionale dei lavori pubblici), Claudio Rinaldi (ex commissari­o della rassegna iridata) e l’architetto Angelo Zampolini, coinvolto nella vicenda dell’appartamen­to vicino al Colosseo dell’ex ministro Claudio Scajola. Il pm Sergio Colaiocco aveva chiesto dieci condanne, tra cui quelle di Balducci e Rinaldi. Assolti anche i gestori dei circoli sportivi Salaria Sport Village, Tevere Remo, Gav Sport City e Flaminio Sporting Club dove erano state costruite le opere. La sentenza è arrivata proprio nel giorno in cui il pm Roberto Felici ha chiesto il rinvio a giudizio nell’inchiesta sulla «cricca degli appalti» in cui sono coinvolti,

L’altra inchiesta Chiesti diciotto rinvii a giudizio per corruzione, tra gli imputati anche Bertolaso

oltre a Balducci, l’imprendito­re Diego Anemone e l’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso. In questo filone sono 18 gli imputati: si tratta dell’indagine nata a Firenze nel 2010, poi trasferita alla Procura di Perugia e, infine, inviata dal tribunale della città umbra nella Capitale per competenza territoria­le. La principale accusa mossa a Bertolaso è quella di corruzione: nella veste di pubblico ufficiale, secondo l’accusa, avrebbe favorito Anemone in cambio di denaro e favori. A Balducci e Anemone, oltre a diversi episodi di corruzione, viene contestata (assieme ad altri 12 imputati) l’associazio­ne per delinquere.

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