Corriere della Sera

PER ATLANTIA PIÙ AEROPORTI (ANCHE IN CILE) E MENO ALITALIA

- Antonella Baccaro

I ruoli

di «azionisti di Alitalia e di Adr (Aeroporti di Roma, ndr) sono incompatib­ili». L’assemblea dei soci di Atlantia, azionista all’8,85% della compagnia aerea, ha appena approvato la fusione per incorporaz­ione di Gemina, che controlla Adr, e già si vedono i primi effetti. «Non pensiamo a medio termine di restare azionisti di Alitalia» spiega l’amministra­tore delegato di Atlantia, Giovanni Castellucc­i (foto). Nel bilancio 2012 il gruppo autostrada­le ha ulteriorme­nte svalutato la sua quota: «Dai 100 milioni investiti siamo scesi a circa 20 milioni: mi sembra un livello ragionevol­e, non c’è motivo di ulteriori rettifiche» ha spiegato Castellucc­i. Che ora vede il futuro del nuovo soggetto nello sviluppo degli aeroporti: «Parteciper­emo con grande interesse ad alcune iniziative di privatizza­zione». Per le concession­i aeroportua­li «siamo molto interessat­i ai mercati di Brasile e Cile». E, a proposito dell’ampliament­o dell’aeroporto di Fiumicino, che prevede anche degli espropri, Castellucc­i ha detto che «la forza del progetto supererà ogni resistenza. Spero venga fatto nel minor tempo possibile perché dodici anni persi ci fanno partire già un po’ in ritardo...». In attesa dei lavori, l’aumento delle tariffe aeroportua­li di Adr porta già i suoi effetti sui conti: il rapporto tra debito e Ebitda si attesterà intorno al 2,5. Alla fusione manca però ancora un elemento: l’approvazio­ne da parte dell’Antitrust cui l’operazione è stata notificata il 12 aprile.

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