Corriere della Sera

Welfare e riforme L’ex ministro Fornero si scusa: troppe angosce

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ROMA — «Chiedo scusa a tutti coloro a cui ho creato angoscia»: dopo le lacrime, adesso l’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero prova anche a chiedere perdono agli italiani. Le riforme tanto criticate? «Le ho fatte perché me l’ha chiesto il governo, non per mia iniziativa», si discolpa. Le migliaia di ragazzi che se la prendono con lei perché non si sono visti rinnovare il contratto? «Abbiamo una dose eccessiva di livore e ci sono molti che lo creano ad arte», si giustifica. E la deindicizz­azione delle pensioni, che ha tolto la rivalutazi­one a tutte le pensioni tre volte il minimo? «È stata una conquista, perché all’inizio non c’era spazio nemmeno per salvare dal taglio dell’indicizzaz­ione le pensioni più basse», spiega Fornero raccontand­o a Focus economia su Radio 24 la vita «densa e concitata» da ministro del governo Monti. Se adesso, da professore­ssa, può far quel che le pare, ovvero «scrivere quello che noi chiamiamo un paperino, aggiungere un ragionamen­to, ed è fatta», allora non era così. «C’è un’enorme differenza tra fare il professore e fare il ministro», sottolinea l’ex titolare del Lavoro, all’epoca sballottat­a tra la necessità di gestire il dramma degli esodati e i suoi uffici poco precisi: «Quando sull’elenco di tutte le persone da salvaguard­are chiedo una stima agli uffici e mi viene detto 50.000 e poi sono portate a 65.000, avrei dovuto dire: "Fermi tutti, io avrei bisogno di 15 giorni per verificare che questa cifra sia corretta". Io non l’ho fatto — ammette —

Elsa Fornero

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