Fondazione in rosso Pressing di Profumo: via il tetto azionario
SIENA — La proposta di cambio di statuto del Montepaschi con l’eliminazione del limite del 4% al diritto di voto lascia perplessi i senesi. Il presidente Alessandro Profumo l’ha già fatto capire alla città: se non passa la mia proposta, sono pronto a dimettermi. «In un minuto e mezzo, il tempo di scrivere due righe» ha detto lunedì in assemblea in riferimento a una richiesta generale di sostegno. Per rendere più appetibile la banca in vista dell’aumento di capitale da 1 miliardi del 2014, Profumo vuole procedere al voto «in tempi brevi», entro l’estate, anche di fronte ai dubbi della Fondazione, primo socio al 34%. Ciò comporta far votare l’ente con l’attuale vertice retto dal presidente Gabriello Mancini, in scadenza ad agosto. Mancini ha però frenato sulla proposta, e ieri il candidato sindaco del Pd, Bruno Valentini, ha detto apertamente che «la Fondazione non deve prendere decisioni prima dell’insediamento del nuovo consiglio comunale». Spetta al Comune — le cui elezioni sono a fine maggio — la nomina di 8 dei 16 membri della deputazione generale della Fondazione. E dunque sarà il futuro sindaco (sono 8 i candidati) a decidere le sorti di Palazzo Sansedoni. Proprio ieri la Fondazione ha approvato il bilancio 2012 in perdita di circa 193 milioni, in miglioramento dai circa 330 milioni del 2011. Anche il debito è stato ridotto a 350 milioni per effetto dei rimborsi. Le cessioni hanno però fatto ridurre il patrimonio a circa 1,2 miliardi (dai 1,3 miliardi del 2011), formato in gran parte da Mps, valutata ora ai prezzi di dicembre 2012, dunque vicina alla quotazione di ieri di 0,2139 euro (-1,61%).
Il bilancio Per l’ente socio al 34% di Mps 193 milioni di perdite e 350 di debiti