Fuentes se la cava: condannato a un anno
Eufemiano Fuentes è stato condannato in primo a grado a un anno di carcere, quattro anni di interdizione dalla professione medica nello sport e una multa di 15 euro per dieci mesi. Il ginecologo delle Canarie con la passionaccia del doping di alto livello è stato riconosciuto colpevole dal tribunale di Madrid di «crimini contro la salute pubblica» ma tutte le sacche di sangue che gli sono state sequestrate, duecento, di cui cento ancora anonime, verranno distrutte. L’assistente di Fuentes, Ignacio Labarta, se l’è cavata con quattro mesi, mentre sono stati assolti i direttori sportivi della Kelme e della Liberty Seguros, Vicente Belda e Manolo Saiz, oltre a Yolanda Fuentes, sorella di Eufemiano. Nel complesso la sentenza è un flop colossale, ma non è certo una sorpresa: quando è iniziata l’Operacion Puerto nella primavera del 2006 la Spagna era senza legge antidoping. Qualcosa si è mosso negli anni successivi, ma la normativa al passo con i tempi viene introdotta solo in questi mesi, perché Madrid è candidata ad ospitare i Giochi Olimpici del 2020 e questo caso, assieme ad altri, mette in cattiva luce tutto lo sport spagnolo. Il particolare chiave che fin da subito ha mutilato l’Operacion Puerto riguarda gli atleti, in maggioranza ciclisti ma non solo: senza la legge nessuno di loro era punibile (e quindi nessuno era imputato nel processo) e per questo le sacche di sangue vengono mandate al macero. La Wada (e anche il Coni) avevano chiesto di poter entrare in possesso del materiale sequestrato e il fatto che tra i sospettati ci fossero atleti di sport come tennis e calcio oggi più che mai allunga i sospetti sull’intera vicenda. Solo la tenacia della giustizia italiana ha portato alle sentenze sportive per Ivan Basso e Alejandro Valverde, che erano stati fermati per due anni. Jan Ullrich, che nel frattempo ha confessato, si era ritirato dopo l’espulsione dal Tour 2006, prima della partenza da Strasburgo. Il primo senza Lance Armstrong: tra i protagonisti dello scandalo c’era anche Tyler Hamilton, ex gregario del texano e pupillo di Fuentes. Prima di diventare uno dei pentiti chiave per il crollo dello stesso Armstrong.