La coppia da cui partì il ricorso «Cinque anni di battaglie»
Lei commercialista e lui lavoratore autonomo, sposati, una bambina, Carla, nata nel 2008. Superato il periodo di allattamento, C. si accorge di non avere un regolare ritorno del ciclo. «Mi sono rivolta a uno specialista — racconta — che mi ha diagnosticato una menopausa precoce. Il consiglio: una cura ormonale di tre mesi». C. accetta il controllo mensile, nel periodo fecondo. La delusione. «Sempre pochi ovuli, in qualche caso assenti». Ultimata la cura, nel giugno 2009, lo specialista dichiara che, a suo avviso, non c’è speranza di una seconda gravidanza. La determinazione è tanta. E C. va da un altro ginecologo. Doccia fredda. Diagnosi confermata: nessuna speranza, unica via rivolgersi a un centro di procreazione medicalmente assistita. «Occorre un intervento più incisivo» dice lo specialista. «Siamo andati in un centro di Ragusa. Lì il medico mi conferma la diagnosi e mi suggerisce un unico tentativo di “bombardamenti” ormonali», racconta la donna. Niente. «Rinunciamo», è la prima conclusione della coppia. «C’è Carla che è la nostra felicità». Ma tentano l’ultima carta: si rivolgono al Centro Umr di Sant’Agata Li Battiati, diretto da Antonino Guglielmino. Diagnosi conclusiva: infertilità dovuta alla menopausa precoce. Che cosa fare? «Guglielmino mi dice — è C. a ricordare — che è inutile e potenzialmente dannoso procedere con ulteriori cure ormonali. Unica possibilità: l’ovodonazione. Ma in Italia è vietata quindi non se ne fa nulla». Fino a ieri, quando la Consulta ha dichiarato il divieto incostituzionale. Lì, sul tavolo dei giudici supremi, uno dei tre ricorsi era quello di C. che dopo il no del Centro, e senza andare all’estero, si è rivolta al Tribunale di Catania per ottenere l’ordine del giudice per imporre al Centro Umr di effettuare la fecondazione con donazione di gameti femminili. Ne deriva la questione di legittimità costituzionale risolta ieri. Felici C. e suo marito: «Ora eterologa in Italia, a casa nostra, e un fratellino per Carla». Un ringraziamento speciale la coppia lo manda ai propri legali: Marilisa D’Amico (Milano), Maria Paola Costantini (Firenze), Massimo Clara (Milano), Sebastiano Papandrea (Catania).