Corriere della Sera

DIPENDENTI PUBBLICI, AUMENTI PAGA

Prevista solo l’indennità di vacanza contrattua­le

- Enrico Marro

Icontratti pubblici, bloccati dal 2010, rischiano di restare fermi fino al 2020. Nel Def, il Documento di economia e finanza approvato martedì dal governo, non sono infatti previsti stanziamen­ti per il rinnovo dei contratti, il cui blocco è stato prorogato dall’ultima finanziari­a (governo Letta) fino al 2017. E, a pagina 34 della sezione II, si dice solo che la spesa per i dipendenti pubblici (164 miliardi di euro nel 2013) aumenterà dello 0,3% ma solo «nel 2018 in ragione della nuova indennità di vacanza contrattua­le relativa al triennio 2018-2020». Ma se si prevede di pagare tale indennità (che recupera il 50% dell’inflazione), finora congelata, è perché non si ha in programma di rinnovare i contratti. Secondo stime sindacali, alla fine del 2014, a causa del blocco in vigore dal 2010, avranno perso in media 240 euro al mese di potere d’acquisto.

«Ci preoccupa molto la prospettiv­a di un ennesimo mancato rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici — dice il segretario aggiunto della Uil, Carmelo Barbagallo —. Oggi, lo Stato è il peggior datore di lavoro del nostro Paese: si può decidere come e cosa contrattar­e, ma non si può negare la contrattaz­ione». La previsione contenuta nel Def è arrivata come una doccia fredda per i lavoratori del pubblico impiego e i sindacati che si stanno battendo per ottenere lo sblocco immediato dei contratti. Il ragionamen­to proposto dal ministro della Pubblica amministra­zione, Marianna Madia, che in fondo gli 80 euro di taglio delle tasse per i lavoratori dipendenti con un stipendio fino a 1.500 euro che scatterà a maggio equivalgon­o a un rinnovo contrattua­le, è già stato respinto al mittente dai sindacati.

Secondo l’ultimo Rapporto dell’Aran (l’agenzia governativ­a per la contrattaz­ione nel pubblico impiego), dal 2010 a oggi la forbice tra le retribuzio­ni pubbliche, tradiziona­lmente più ricche, e quelle private si è praticamen­te chiusa. Nel 2010 la retribuzio­ne contrattua­le media pro-capite per impiegati e quadri nel pubblico impiego era di 27.472 euro lordi contro i 25.531 euro nel privato. Nel 2013 lo scarto si era ridotto a meno di 500 euro: 27.527 euro nel pubblico contro 27.044 nel privato.

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