Corriere della Sera

Addio ricette, saranno online

SANITÀ

- Enr. Ma.

Il peso della spesa sanitaria in rapporto al Prodotto interno lordo scenderà: dal 7% del 2014 al 6,8% nel 2018. Secondo le stime contenute nel Def, il Documento di economia e finanza, ciò avverrà perché la spesa per la sanità, pur aumentando a un tasso medio annuo del 2,1%, salirà meno del Pil nominale, previsto al 3%. Tradotto in euro, si passerà dai 111,4 miliardi previsti per quest’anno ai 121,3 miliardi del 2018. Al contenimen­to della spesa concorrera­nno il blocco dei contratti, il taglio della farmaceuti­ca e le misure di spending review. Per il 2014 è prevista «l’estensione a tutto il territorio nazionale delle attività di dematerial­izzazione delle ricette mediche cartacee, avviata già in alcune Regioni». Le ricette online consentira­nno «il potenziame­nto dei controlli delle prescrizio­ni mediche » e conseguent­i risparmi. Non ci saranno tagli lineari, assicura il ministro della Sanità Beatrice Lorenzin. Servirà però, aggiunge, «un’operazione veramente chirurgica per stabilire interventi di recupero che non devono cadere sui servizi ai cittadini e non si devono tradurre in mero taglio di offerta dei servizi ospedalier­i o meno offerta di farmaci», aggiunge il ministro, che entro maggio dovrà trovare l’accordo con le Regioni sul nuovo Patto per la salute, dal quale dovrebbero venire risparmi per circa un miliardo nel 2014: «O ci impegniamo a recuperare questi risparmi o non siamo credibili». Nel Documento ci sarà «una particolar­e attenzione agli elementi di spreco, nell’ambito del cosiddetto "Patto per la salute" con gli enti territoria­li, e tramite l’assunzione di misure contro le spese che eccedono significat­ivamente i costi standard». Contro le misure sono pronti a mobilitars­i la Federazion­e di Asl e ospedali (FiaSo) e i sindacati di medici e dirigenti (Anaao-Assomed) contrari al tetto di 239 mila euro per i direttori delle aziende sanitarie e al blocco.

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