Corriere della Sera

80 euro in più fino a 8.000 euro

REDDITI

- L. Sal.

L’obiettivo del governo è che il bonus per gli incapienti, le persone che hanno un reddito al di sotto degli 8 mila euro lordi l’anno e quindi non pagano le tasse, sia uguale nelle dimensioni a quello che i lavoratori dipendenti dovrebbero trovare nelle buste paga di maggio grazie all’aumento delle detrazioni sull’Irpef. Un massimo di 80 euro netti al mese, quindi, che poi scenderebb­e a seconda delle diverse fasce di reddito. Palazzo Chigi preme affinché le due operazioni, aumento degli sgravi Irpef e bonus per gli incapienti, vadano di pari passo, con effetti visibili già negli stipendi di maggio. Ma non è da escludere che il decreto legge in calendario per il 18 aprile preveda un’operazione in due tempi, con l’intervento per gli incapienti rimandato di qualche settimana. Il nodo, come al solito, è quello delle risorse.

Aggiungere i 4 milioni di lavoratori dipendenti incapienti ai 10 milioni di dipendenti al di sotto dei 25 mila euro lordi l’anno significa aver bisogno quasi di un miliardo di euro in più. Oppure recuperare una parte dei soldi necessari limando l’aumento delle detrazioni Irpef, fermo restando il punto massimo degli 80 euro al mese. Tutte e due le strade non sono semplici. Per questo il bonus per gli incapienti potrebbe partire non a maggio ma più in là, con il vantaggio di costare qualcosa in meno per il 2014. Non è ancora chiaro se l’intervento a favore degli incapienti prenderà la forma di un taglio ai contributi Inps oppure di un assegno pagato dall’Inps. Secondo l’associazio­ne Unimpresa c’è il rischio che, con i dettagli ancora da definire, le aziende non abbiano il tempo di modificare le buste paga.

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