Corriere della Sera

La vanità non è tutto, lo specchio è come un mobile

- Michela Proietti

Nel passaggio da oggetto funzionale a pezzo estetico, lo specchio è diventato un nuovo territorio da esplorare. La pensa così anche Gilles Bonan, presidente di Roche Bobois, che ha portato al Salone due specchi anticonfor­misti: «Diable» disegnato da Jean Paul Gaultier e «Vapore» di Cedric Ragot. «Prima era usato sempliceme­nte per vedersi - spiega Bonan -. Adesso è un elemento d’arredo che può trovare spazio in ogni stanza della casa, cucina compresa». Non è un caso, dunque, che «Diable», abbia le ruote, percorrend­o quel concetto trascurato del «mobile che deve essere mobile».

Anche Lapo Elkann ragiona su un concetto di immagine riflessa dalla forte personalit­à: ieri sera da Meritalia ha presentato «Eyeeye», la specchiera ispirata a un celebre modello di occhiali disegnato dallo stesso Lapo. «Quando penso ad un nuovo progetto mi ispiro sempre alle cose a cui tengo - dice -. Con Meritalia abbiamo scelto, questa volta, gli occhiali, da sempre una mia passione, creando una specchiera ispirata al modello più rappresent­ativo di Italia Independen­t, lo 090». Per Luisa Beccaria la specchiera è un pretesto per sognare, da Alice nel Paese delle Meraviglie in poi. Con l’artigiano milanese Giulio Meregalli, decoratore e intagliato­re proprietar­io della MiaDeco, ha creato «Beauty Reflection­s», otto specchiere in edizione limitata presentate ieri sera a Brera. Ispirate alla collezione estiva, sono un intreccio di farfalle e di rami d’edera, «perché specchiars­i in uno stormo di farfalle fa volare», spiega la stilista. Anche qui, l’uso dell’oggetto è versatile: la specchiera trova posto all’ingresso di una casa di mare o di campagna, come nel vestiaire o nel bagno di una casa di città. Un’abitazione dall’impronta tradiziona­le, ma senza paura di osare: la stilista non nasconde il desiderio di una linea casa vera e propria, che esprima il suo mondo a partire dai tessuti e dalle stampe. Già dal prossimo Salone potrebbe arrivare.

Somiglia allo specchio delle mie brame quello che trova spazio nel baule di La Perla: per il Salone del Mobile il marchio di lingerie ha fatto incontrare il suo mondo di pizzi e sete con cinque ex studenti dell’Istituto Europeo di Design, coinvolti nella realizzazi­one di un beauty-case delle meraviglie. La vincitrice del progetto, Diana Rosioru, ha immaginato un oggetto in plexiglass e ottone dal nome evocativo, «Rispecchia­ti». «Uno scrigno e specchio al tempo stesso - spiega la designer -, luogo dove esporre e nascondere».

 ??  ?? Riflessi A destra lo specchio «Diable», disegnato da Jean Paul Gaultier per Roche Bobois. A sinistra la collezione «Beauty Reflection­s» di Luisa Beccaria: otto specchi in edizione limitata realizzati con gli artigiani MiaDeco
Riflessi A destra lo specchio «Diable», disegnato da Jean Paul Gaultier per Roche Bobois. A sinistra la collezione «Beauty Reflection­s» di Luisa Beccaria: otto specchi in edizione limitata realizzati con gli artigiani MiaDeco
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