La vanità non è tutto, lo specchio è come un mobile
Nel passaggio da oggetto funzionale a pezzo estetico, lo specchio è diventato un nuovo territorio da esplorare. La pensa così anche Gilles Bonan, presidente di Roche Bobois, che ha portato al Salone due specchi anticonformisti: «Diable» disegnato da Jean Paul Gaultier e «Vapore» di Cedric Ragot. «Prima era usato semplicemente per vedersi - spiega Bonan -. Adesso è un elemento d’arredo che può trovare spazio in ogni stanza della casa, cucina compresa». Non è un caso, dunque, che «Diable», abbia le ruote, percorrendo quel concetto trascurato del «mobile che deve essere mobile».
Anche Lapo Elkann ragiona su un concetto di immagine riflessa dalla forte personalità: ieri sera da Meritalia ha presentato «Eyeeye», la specchiera ispirata a un celebre modello di occhiali disegnato dallo stesso Lapo. «Quando penso ad un nuovo progetto mi ispiro sempre alle cose a cui tengo - dice -. Con Meritalia abbiamo scelto, questa volta, gli occhiali, da sempre una mia passione, creando una specchiera ispirata al modello più rappresentativo di Italia Independent, lo 090». Per Luisa Beccaria la specchiera è un pretesto per sognare, da Alice nel Paese delle Meraviglie in poi. Con l’artigiano milanese Giulio Meregalli, decoratore e intagliatore proprietario della MiaDeco, ha creato «Beauty Reflections», otto specchiere in edizione limitata presentate ieri sera a Brera. Ispirate alla collezione estiva, sono un intreccio di farfalle e di rami d’edera, «perché specchiarsi in uno stormo di farfalle fa volare», spiega la stilista. Anche qui, l’uso dell’oggetto è versatile: la specchiera trova posto all’ingresso di una casa di mare o di campagna, come nel vestiaire o nel bagno di una casa di città. Un’abitazione dall’impronta tradizionale, ma senza paura di osare: la stilista non nasconde il desiderio di una linea casa vera e propria, che esprima il suo mondo a partire dai tessuti e dalle stampe. Già dal prossimo Salone potrebbe arrivare.
Somiglia allo specchio delle mie brame quello che trova spazio nel baule di La Perla: per il Salone del Mobile il marchio di lingerie ha fatto incontrare il suo mondo di pizzi e sete con cinque ex studenti dell’Istituto Europeo di Design, coinvolti nella realizzazione di un beauty-case delle meraviglie. La vincitrice del progetto, Diana Rosioru, ha immaginato un oggetto in plexiglass e ottone dal nome evocativo, «Rispecchiati». «Uno scrigno e specchio al tempo stesso - spiega la designer -, luogo dove esporre e nascondere».