Corriere della Sera

Il segreto italiano, artigiani dietro i designer

Il caso di BrianzaDis­trict e i primi passi nel commercio elettronic­o

- Dario Di Vico

Arrivano al Salone del Mobile con le famiglie. Si mimetizzan­o tra i visitatori ma poi non resistono e accarezzan­o i gioielli del design italiano che hanno concorso a realizzare. Sono gli artigiani della filiera dell’arredo, vivono e lavorano nell’arco di 200 chilometri da Milano e senza di loro l’industria italiana non sarebbe capace di fare la differenza. Il grande successo dell’esposizion­e milanese ha, infatti, alla base un modello imprendito­riale che per ora non ha rivali nel mondo. Un modello integrato che vede la stretta cooperazio­ne tra l’artigiano, l’industrial­e e il designer (magari straniero). Per ogni posto di lavoro diretto in fabbrica ce ne sono almeno altri sette «diffusi» nel territorio e quasi sempre si tratta di piccole imprese artigiane capaci di performanc­e uniche dal punto di vista tecnologic­o e innovativo. I rapporti sono ancora all’antica, si fanno accordi senza l’intervento degli studi legali ma con una semplice stretta di mano. L’industrial­e sa che senza i suoi migliori fornitori non riuscirebb­e a raggiunger­e l’eccellenza e per questo motivo li coccola. Qualche volta spende il suo nome in banca perché venga riconosciu­to loro un rating migliore. Sembrano scene da piccolo mondo antico, invece, come testimonia lo straordina­rio successo del Salone, rappresent­ano l’Italia che ha saputo battere la globalizza­zione.

Maurizio Riva è un imprendito­re di Cantù che fa mobili straordina­ri e che ha deciso di creare una rete tra 9 aziende che si mettono insieme con un nome in comune ( forse BrianzaDis­trict) e aprono piccoli negozi per vendere i loro prodotti in giro per il mondo. Riva ha capito che se la produzione è il punto forte degli italiani la distribuzi­one è il tallone d’Achille. E allora vuole adottare quello che chiama «il modello Farinetti», moltiplica­re le reti tra imprese e creare delle piccole Eataly dell’arredament­o italiano. In Brianza Riva pensa che sia possibile mobilitare almeno 100 artigiani e 600 architetti, scegliere i prodotti migliori e creare una catalogo online da mandare in giro per il mondo. Perché a caccia di nuovi mercati gli italiani stanno ragionando sui modelli più convincent­i per le vendite al dettaglio (il retail), per imporsi nelle gare di contract (commesse per alberghi e per residenze) e per sperimenta­re le vie dell’ecommerce. A questo proposito la Kartell sta cercando dei partner specializz­ati per sperimenta­re nuove soluzioni.

Il modello imprendito­riale italiano, quindi, non vive solo delle sue glorie, si interroga anche su come migliorare. Molti espositori del Salone

Architetti In Brianza Riva pensa che sia possibile mobilitare almeno 100 artigiani e 600 architetti

usano la pelle per decorare e ricorrono così a un’altra eccellenza italiana. Si fa strada la consapevol­ezza che bisogna garantire ai nuovi punti vendita una buona rotazione dei prodotti perché, come dimostra Zara, le vetrine dei negozi devono cambiare spesso. E, infine, si comincia a pensare che oltre a ottimi prodotti bisogna saper costruire anche un «racconto» dell’azienda da vendere in giro per il mondo.

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