UNA MODERNITÀ CHE RIEDUCHI AL GUSTO COSÌ POSSIAMO AIUTARE I NOSTRI RAGAZZI
Forse bisognerebbe riflettere sul concetto di modernità. Ci spingono a farlo sia il libro di Michele Serra, Gli sdraiati, sia la mostra di Renzo Piano a Padova «Pezzo per pezzo», ma anche le recenti demolizioni e ricostruzioni effettuate in varie città, fra cui Milano. Secondo Serra, c’è in atto uno scontro fra generazioni che non si parlano più. Perché molti giovani vivono in una sfera che non ha nessuno dei punti di riferimento della generazione precedente? Gli sdraiati di Serra sembrano non avere interesse alla cultura né alla realtà: si sdraiano sul divano per ore e col telecomando esplorano programmi improbabili come feste locali o concorsi a premi di basso livello, oppure combattono su playstation battaglie immaginarie. L’unica costante è la musica negli auricolari. Ma sembrano stanchi più che disinteressati: forse nessuno è mai riuscito a risvegliare quello che hanno dentro. Bisogna saperlo fare al momento giusto: se lo lasci passare, la partita sembra persa. Forse i genitori si sono rifugiati anche loro in un mondo virtuale: quello del loro sogno intellettuale. Certo la televisione e i giochi elettronici contribuiscono non poco a deviare l’attenzione, ma sembra che la scuola non abbia più influenza. Serra immagina che il conflitto generazionale finisca in una guerra vera, con un finale compromissorio. Ma senza alcun riscatto. A contribuire a questo disastro sta sicuramente l’assetto urbanistico che rifiuta la valorizzazione delle qualità esistenti verso un «nuovo» che spesso non vale l’usato. Su questo Renzo Piano imposta la sua battaglia, ben rappresentata dalla mostra di Padova, con molti esempi del suo «riabilitare» o «rammendare» interi quartieri, talvolta periferici. La rieducazione del gusto che sta alla base della sua «modernità» potrebbe esercitare un ruolo sui giovani, portati a disprezzare il gigantismo della civiltà metropolitana e ad apprezzare la dimensione più umana della città e del saper vivere. L’assetto urbano può forse fare altrettanto, anche più della buona scuola.