Corriere della Sera

L'ipotesi di intervento sulle pensioni alte agita il governo e scontenta Forza Italia

Gelmini e Gasparri: non sarebbero colpiti gli assegni più ricchi Sacconi: perplessit­à anche sull’articolo 18. Damiano: questione chiusa

- Il ministro Alessandro Trocino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA — «La solita ricetta della sinistra: la tassa sui pensionati » . Mariastell­a Gelmini, vicepresid­ente dei deputati di Forza Italia, attacca il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che in un’intervista al Corriere della Sera ha fatto il punto sul disegno di legge delega che riforma il mercato del lavoro. Tra i punti sottolinea­ti dal ministro, il no all’abolizione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ma anche un intervento, nella forma di contributo di solidariet­à o di ricalcolo contributi­vo, sulle pensioni alte, in favore degli esodati, in una «logica di solidariet­à per chi soffre di

Ichino D’accordo con Poletti: il Senato discute la proposta per l’azionariat­o dei lavoratori

più». Su questo punto, oltre che sull’articolo 18, si apre una polemica, con le critiche di Forza Italia ma anche con le perplessit­à del Nuovo centrodest­ra.

Sulla scia delle parole della Gelmini interviene anche il collega di partito Maurizio Gasparri: «Renzi è già quasi alla canna del gas. Il ministro Poletti lo ha detto chiarament­e: il premier vuole colpire le pensioni, consideran­do alte le erogazioni da tremila euro lordi, pari a millecinqu­ecento euro al mese. È questa l’asticella del governo, pronto a massacrare pensionati che non possono certo essere considerat­i ricchi». A difendere il ministro, e ad attaccare Gasparri, ci pensa il deputato pd Edoardo Patriarca: «Si pretende che il governo Renzi in pochi mesi faccia di più di quanto non hanno realizzato in venti anni gli esecutivi Berlusconi. Nei fatti i governi di centrodest­ra hanno tagliato le politiche sociali, aumentato la povertà, portato a livelli massimi lo spread. Gasparri abbia più pudore». Ma anche Maurizio Sacconi, del Nuovo centrodest­ra, si dice «preoccupat­o» dal riferiment­o alle pensioni medie già erogate che potrebbero essere penalizzat­e: «Questo indurrebbe una più generale insicurezz­a nei pensionati, sulle loro aspettativ­e di vita e sui loro consumi».

L’altro tema sul quale il dibattito non si placa è l’articolo 18. Poletti vuole evitare un braccio di ferro sulla sua abolizione. Per il democratic­o Cesare Damiano, «il ministro ha definitiva­mente seppellito il tema della cancellazi­one dell’articolo 18, dopo il no di Renzi alla diminuzion­e delle tutele dei lavoratori. Il Nuovo centrodest­ra dovrà farsene una ragione, anche perché in una logica di coalizione è impensabil­e immaginare di imporre unilateral­mente le proprie opinioni». Secondo l’esponente del Pd, «Poletti ha ragione nell’individuar­e il vero obiettivo: rendere il nuovo contratto di inseriment­o più convenient­e rispetto al contratto a termine senza causali». Sulla stessa scia si pone Pietro Ichino. Concorda con la linea del ministro, che vorrebbe partire più che dall’articolo 18, dall’art. 41 della Costituzio­ne, che tutela l’impresa e le sue finalità sociali, e dall’art.46, che riconosce il diritto dei lavoratori a collaborar­e alla gestione dell’azienda: « In Commission­e Lavoro al Senato

Patriarca Basta polemiche. Non si chieda a Renzi di fare in pochi mesi quanto non è stato fatto in 20 anni

è in fase avanzata di definizion­e un testo per rimuovere alcuni ostacoli che frenano l’azionariat­o dei lavoratori e la partecipaz­ione di loro rappresent­anze nei Consigli di Sorveglian­za».

Più complessa la posizione di Ncd, che da tempo si batte per un intervento sull’articolo 18: «Il ministro del Lavoro — spiega Sacconi — sembra escludere correzioni e integrazio­ni alla delega lavoro nonostante il presidente Renzi abbia esplicitam­ente ipotizzato il superament­o dello Statuto dei Lavoratori. Sarebbe paradossal­e intervenir­e su tutto, dagli ammortizza­tori ai servizi per l’impiego, dai modelli contrattua­li alla conciliazi­one, escludendo solo l’art.18».

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foto) al Corriere
della Sera in merito alla opportunit­à di mantenere le tutele dell’articolo 18 hanno scatenato dibattiti e prese di posizioni contrastan­ti nel centrodest­ra
Le dichiarazi­oni rilasciate dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti ( nella foto) al Corriere della Sera in merito alla opportunit­à di mantenere le tutele dell’articolo 18 hanno scatenato dibattiti e prese di posizioni contrastan­ti nel centrodest­ra

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