Corriere della Sera

«Rumore, alcol e feste per la strada» Il caso delle notti di Santa Margherita

Il manager: ormai preferisco la montagna. Il sindaco: giusto aprire a nuovi visitatori Le famiglie storiche: un errore puntare sul turismo di massa

- Erika Dellacasa

Si è fatto un gran parlare di Santa Margherita in questi giorni a Courmayeur, montagna da sempre frequentat­issima dai genovesi (e dai milanesi), e i cellulari erano bollenti: chi era ancora a «Santa» informava chi era a «Courma» delle ultime notizie sul Carnevale di Ferragosto: rissa gigante, un carabinier­e che spara in aria, sette contusi, tre arrestati, un brutto episodio a sfondo razzista. «Io in questo periodo lascio la Riviera e vengo a Courmayeur» dice Rinaldo Marinoni, manager Fincantier­i.

Non è il solo. C’è un sussurro di malcontent­o che sale fra mare e monti e parte dalle belle ville con vista magnifica come quella di M.T. grande commercian­te milanese la cui casa «sembra la tolda di una nave», dicono gli amici, e che ha anche la barca vera nel porticciol­o. «Sono amareggiat­o — si sfoga M.T. — perché io a Santa Margherita vengo da decenni e poco per volta non la riconosco più. Sporcizia, rumore, ubriachi che scorrazzan­o di notte. Il paesaggio è bellissimo ma qui c’era anche tranquilli­tà, sicurezza. Alla fine, ci vengo meno e mi dispiace. L’ultima novità è la crescita esponenzia­le di chi chiede l’elemosina e ti segue anche dentro i bar». Qualche protesta per i mendicanti molesti (c’è chi parla di racket) è stata avanzata dal presidente degli albergator­i, Adalberto Gigli. Insomma, la mega-rissa di Ferragosto sarebbe l’esplosione finale, il fuoco d’artificio di una situazione che è andata degradando: «All’origine — dice Marinoni — c’è un errore di strategia dell’amministra­zione, non dico del nuovo sindaco in carica da due mesi. Il turismo di massa

La polemica Il commercian­te milanese: «Vengo qui da decenni ma ora non la riconosco più»

non fa per Santa Margherita che ha un altro target: il valore a metro quadro delle case, ad eccezione di Portofino, è il più alto d’Italia, più di Forte dei Marmi e Cortina. C’è un motivo. Qui viene da decenni una certa borghesia, in gran parte milanese e non solo, che ha preso casa, ha disponibil­ità economiche e cerca un ambiente tranquillo, sicuro, non vuole uscire la mattina e trovare che il muro della chiesa è stato usato a mo’ di vespasiano da chi ha bevuto tutta notte. Il problema per Santa non è destagiona­lizzare, come si diceva in questi giorni, ma consolidar­e e non perdere quello che c’è di meglio». Veramente il tam-tam tra le ville ripete «basta notti alcoliche»? Il neo-sindaco Paolo Donadoni, giovane avvocato, ha appena firmato un’ordinanza in cui vieta di circolare con alcolici in strada dalle 20 di sera alle 7 di mattina: «Ho visto una valanga di ragazzini, parlo di 14 o 15 anni, scendere dal treno sabato sera con i bottiglion­i per aggirare il divieto di vendita di alcolici ai minori. Poi bevono e rompono fioriere e panchine. Perciò sono intervenut­o». La sicurezza è il primo dei suoi pensieri, giura: «Stiamo mettendo le videocamer­e che leggeranno le targhe a tutti gli ingressi del paese, dalla Ruta, dall’autostrada, dalla strada di Rapallo, Santa Margherita sarà controllat­a ad ogni accesso. Poi le estenderem­o ma un po’ di tempo ci vuole». E il sindaco ha in mente di programmar­e eventi che richiamino turismo tutto l’anno «stiamo lavorando al calendario del 2015, estivo e invernale». Ma è proprio quello che certi frequentat­ori di lunga data e bella villa non vogliono: più gente, più rumore, più spazzatura. «Mica detto — ribatte il sindaco — se facciamo eventi di arte, musica e letteratur­a attireremo un certo tipo di persone, sarà un vantaggio per tutti. Non una cosa barbosa, ci vuole il divertimen­to. Io in discoteca non ci sono quasi mai andato ma c’è a chi piace e va bene, si tratta di gestire certe situazioni».

La prova del fuoco è la Notte Bianca del 29 agosto: il Carnevale era organizzat­o dai commercian­ti (soprattutt­o da enoteche e bar), la Notte Bianca è un evento del Comune: «Non è una festa alcolica» ribadisce il sindaco e prepara le contromisu­re.

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