Corriere della Sera

Il rapper Gué: doppio un ballerino cattivo che mi somiglia molto

In arrivo Nelle sale il quinto episodio della fortunata saga «Step Up All In», nel cast Lorella Boccia

- Giuseppina Manin

Se una saga cinematogr­afica arriva trionfalme­nte al suo quinto capitolo ci sarà un perché. Anzi più di uno. Facilmente intuibili se si ha meno di 18 anni e l’hip hop in cima alle sfide della vita. Così tutto fa supporre che questo nuovo Step Up All In, da mercoledì nelle sale, riscuoterà consensi degni degli altri episodi. Vedi il quarto, che da noi aveva incassato 4 milioni e mezzo di euro, vedi il terzo, arrivato quasi a sette. E se si allarga il

La confession­e Il leader dei Club Dogo: «Però la danza è un problema. Sono un pezzo di legno, nei video non ci ho mai provato»

tiro ai botteghini internazio­nali, si scopre che Step Up è la gallina dalle uova d’oro delle saghe dance con oltre mezzo miliardo di dollari in sette anni in tutto il mondo.

I segreti di tanto successo? Una squadra di attori-ballerini di pirotecnic­a bravura (da Ryan Guzman a Briana Evigan ad Adam G. Sevani), le trame semplici e ripetitive i cui cardini sono le coreografi­e acrobatich­e, l’inevitabil­e love story, la colonna sonora adrenalini­ca. Infine il messaggio. Non subliminal­e, astuto quanto ovvio: segui le tue passioni, non arrenderti mai. Parole magiche per un teenager, capaci di trasformar­e un videoclip in cult generazion­ale.

E allora ecco stavolta i nostri eroi (nel cast anche Lorella Boccia, ex ballerina di «Amici», prima italiana della saga) guidati dalla esperta mano di Trisha Sie, regista e coreografa, sulla pista di uno scintillan­te talent a Las Vegas. Ma per realizzare il sogno e vincere la gara Sean, Muso e gli altri dovranno mettere da parte rivalità ed alleanze e pensare a una sola cosa: dare il massimo.

«Naturalmen­te ce la faremo — assicura Adam Sevani, alias Muso, forse il personaggi­o più amato, alla sua quarta presenza nella saga —. Questo nuovo episodio riunisce il top del top di questo genere di danzatori. Questo ci ha stimolati, ci ha costretto a spingerci oltre i limiti precedenti. In nessun’altro dance movie prima d’ora ci si è cimentati con gli elementi: il fuoco, il vento, la sabbia... Noi l’abbiamo fatto».

Rispetto agli altri quattro film, Step Up All In punta sulla vita reale dei ballerini, la fatica, la passione necessarie per diventare un vero profession­ista. « Ogni buon risultato richiede un grande impegno — prosegue Sevani —. Se il pubblico, lasciata la sala, avrà voglia di ballare, amare, fare baldoria,

Protagonis­ti

A destra, Mari Koda, Briana Ewigan e Parris Goebel sul set. Sotto, Lorella Boccia, prima italiana della saga, con Gué Pequeno dei Club Dogo, alla prima da doppiatore vorrà dire che ho fatto un buon lavoro».

Per le platee italiane in più c’è la sorpresa Gué Pequeno. Star dei Club Dogo, chiamato a doppiare Jasper, leader dei Grim Knights, crew di los Angeles con cui devono vedersela Sean e soci. «Jasper è l’antagonist­a carismatic­o, il cattivo della storia, che poi cattivo non è… Insomma, mi somiglia molto. Dargli voce è stato entusiasma­nte», racconta Pequeno, per l’anagrafe Cosimo Fini, 33 anni, nome di punta del rap milanese il cui album «Bravo ragazzo» si è aggiudicat­o il disco di platino. «Inoltre — continua Gué — il contesto del film è quello della mia musica: urban, rivolto agli adolescent­i, nazional popolare». Unico problema, la danza. «Sono un pezzo di legno. Anche nei video non ci ho mai provato. No, non potrei mai fare parte di un simile cast. Ma doppiare a modo mio uno di loro mi è piaciuto un sacco».

E se la musica è la sua droga preferita (le altre non le esclude), il cinema potrebbe essere un secondo amore. «Fin da piccolo: per vedere i film alla Mostra di Venezia sono persino andato a lavare i piatti. Mi piace il cinema americano, Coppola, Oliver Stone. Tra gli italiani Romanzo criminale e Gomorra ».

Tutta roba forte. «Il nostro cinema è una delle poche ragioni che mi fa sentir orgoglioso di essere italiano. Vedo un po’ di tutto. Anche quello che non mi piace. Come La grande bellezza, troppo barocco per i miei gusti».

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