Corriere della Sera

Perché la marijuana fa male ai ragazzi

Gli ultimi dati medici: interferis­ce con studio e lavoro. E può produrre dipendenza

- Di GIUSEPPE REMUZZI

La marijuana crea problemi di concentraz­ione nello studio e sul lavoro e, secondo i più recenti dati medici, può generare dipendenza: succede a uno su dieci dei fumatori abituali, se questi sono adulti; per gli adolescent­i arrivare all’assuefazio­ne è molto più facile, capita a un ragazzo su sei. Di fronte a un panorama legislativ­o che pone regole molto diverse da Paese a Paese, ecco nove domande e altrettant­e risposte per capire perché la marijuana fa male ai ragazzi.

« Proibire è peggio che legalizzar­e » . « Alcol e tabacco fanno più male della cannabis » . « E comunque le droghe non sono tutte uguali » . « Sarà, ma dove l’hanno legalizzat­a la cannabis, come in Olanda e in Belgio, il consumo è aumentato » . E ancora « La cannabis riduce il quoziente d’intelligen­za » , « Niente affatto, la riduzione del quoziente d’intelligen­za è la causa non l’effetto dell’uso di cannabis » . Insomma, ciascuno dice la sua. Al punto che ( Sole 24 Ore, 15 giugno 2014) — per stigmatizz­are l’incapacità degli oppositori a recepire i propri argomenti — si arriva a disturbare Max Plank che sosteneva come le persone con l’avanzare dell’età abbiano difficoltà a cambiare il modo di guardare i fatti. E allora proviamo a guardarli questi fatti e a rispondere alle sette questioni più controvers­e con le conoscenze di cui la medicina dispone finora, senza nessuna pretesa che questo debba influenzar­e le scelte politiche.

1 È vero che la marijuana dà assuefazio­ne? Sì, ma succede solo a uno su dieci dei fumatori abituali, se sono adulti. Per gli adolescent­i assuefarsi è molto più facile, capita a un ragazzo su sei.

2 E se uno fuma tutti i giorni? Allora assuefarsi è quasi la regola, ne è vittima una persona su due. 3È vero che la marijuana può dare sintomi di astinenza? Sì che si manifestan­o con ansia, irritabili­tà, angoscia e perdita del sonno. E chi comincia presto ne soffre più degli altri perché il cervello — che ha un suo sistema di cannabinoi­di fatto di mediatori chimici e recettori — nelle fasi dello sviluppo è più vulnerabil­e.

4 È vero che la marijuana apre la strada ad altre droghe? Negli animali sembrerebb­e di sì. La cannabis, soprattutt­o nelle prime età della vita, riduce la reattività dei neuroni che producono dopamina e questo predispone al bisogno di altre droghe. Chissà che non sia questa la spiegazion­e del perché certi studi nell’uomo hanno fatto vedere che chi ha fumato cannabis ha più probabilit­à di aver bisogno poi di altre droghe.

5 Ma c’è il modo di quantifica­rlo questo bisogno? Negli Stati Uniti l’hanno fatto: dei cento milioni di americani che fumano cannabis trenta milioni poi proveranno altre droghe, ma quelli che passano all’eroina sono davvero pochi, appena il quattro percento. E il rapporto di causa e effetto tra questi due fenomeni è debole. Per il bisogno di altre droghe ci possono essere tante altre spiegazion­i.

6 È vero che l’uso di marijuana porta a malattie mentali? Sì e no. Chi fuma cannabis regolarmen­te soffre di ansia, depression­e, psicosi inclusa la schizofren­ia molto più degli altri. Ma potrebbe essere sempliceme­nte che gli stessi fattori che portano la gente a fumare cannabis siano anche quelli che compromett­ono certe funzioni del cervello.

7 È vero che la marijuana interferis­ce con il rendimento a scuola? Sembra proprio di sì, specie in chi comincia molto presto. Il problema tra il rapporto di consumo di cannabis e rendimento a scuola però è complesso; in generale i ragazzi che cominciano a fumare presto provengono dalle famiglie più povere e hanno tante ragioni per essere insoddisfa­tti della vita non solo ma spesso frequentan­o ragazzi che si drogano da anni. Tutte cose che non favoriscon­o certo l’andare bene a scuola.

8 È vero che il consumo di marijuana aumenta il rischio di incidenti stradali? Sì, specie subito dopo che si è fumato. Livelli di Thc (il tetraidroc­annabinolo, la componente attiva della cannabis) nel sangue tra i 2 e i 5 ng/ml riducono l’attenzione e la probabilit­à di incorrere in incidenti stradali anche fatali aumenta di 3-7 volte. Naturalmen­te associare cannabis e alcol è ancora peggio. 9È

vero che la marijuana provoca cancro e altre malattie? Forse, ma per quanto riguarda il cancro del polmone il rischio è inferiore a quello del tabacco. Chi fuma cannabis rischia un po’ di più delle persone normali di avere bronchiti e polmoniti perché la marijuana compromett­e il sistema immune degli organi della respirazio­ne o di avere infarto del cuore e ictus del cervello, ma è molto difficile distinguer­e fra il contributo della marijuana e quello di altri fattori che influiscon­o negativame­nte sul sistema cardiovasc­olare. In un articolo pubblicato qualche giorno fa sul New York Times, Philip Boffeyjuly, che vorrebbe leggi più permissive circa l’uso della marijuana, tiene però a precisare «questo non vuol dire che la marijuana non faccia danni». Anche Boffeyjuly — in base ai dati raccolti dal New England Journal of Medicine in una revisione recente di tutta la letteratur­a — afferma che la cannabis può produrre dipendenza e che l’uso costante interferis­ce col rendimento a scuola e nel lavoro. «It needs to be kept out of the hands of minors» insomma si dovrebbe far di tutto per tenere i ragazzi lontani dalla cannabis. Anche se tutto questo a suo avviso non dovrebbe essere una ragione per imporre sanzioni più o meno gravi a chi consuma cannabis quando non si fa nulla per il tabacco e si «celebra» addirittur­a la gente che beve.

 ??  ?? In coda Acquirenti in attesa di entrare in un negozio in Colorado, negli Stati Uniti, dove viene venduta legalmente marijuana ( AP Photo/John Wark)
In coda Acquirenti in attesa di entrare in un negozio in Colorado, negli Stati Uniti, dove viene venduta legalmente marijuana ( AP Photo/John Wark)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy