Corriere della Sera

Ntv contro politici e Fs: molti ostruzioni­smi

La compagnia Italo: nei palazzi del potere c’è chi condivide «privilegi e reciproci favori» con il monopolio L’appello sui giornali. Querela al senatore Gasparri per i tweet contro l’azienda

- di Antonella Baccaro e Fabrizio Massaro

ROMA — Un appello al premier Matteo Renzi e ai ministri competenti, affidato alle pagine dei giornali, perché «prendano ogni opportuna iniziativa, nel rispetto della imparziali­tà e del libero mercato tante volte evocato» e una querela al senatore Maurizio Gasparri (FI) che su Twitter ha consigliat­o ai viaggiator­i di non comprare i biglietti di Ntv, definendol­a un’azienda «quasi fallita».

Ecco la controffen­siva di Ntv, la compagnia privata dell’Alta velocità, che definisce «sconcertan­ti e reiterate» le affermazio­ni del senatore, contro cui ha deciso di tutelare la propria immagine «e soprattutt­o quella degli oltre 6 milioni di passeggeri che, nonostante la sorprenden­te posizione contraria assunta da un’alta carica istituzion­ale, hanno scelto e continuera­nno a scegliere Italo».

A questi passeggeri si rivolge l’appello apparso oggi sui giornali in cui si rivendica l’«eccellente operazione» di un pugno di azionisti che hanno investito «oltre un miliardo per lanciare la concorrenz­a nell’Alta Velocità», trovando però «ostruzioni­smi di ogni tipo» da parte del concorrent­e pubblico e il mancato intervento di «parte della politica che con il monopolio spesso condivide privilegi e reciproci favori». Concetto ribadito ieri in un’intervista all’Ansa dal presidente Antonello Perricone, che ha definito «sorprenden­te che nessuno della politica abbia reagito (alle dichiarazi­oni di Gasparri, ndr) anche arrivando a chiedere, per esempio, le sue dimissioni».

Perricone si è detto «soddisfatt­o» di come sta andando la domanda di mercato nel 2014: «Quest’anno supereremo i 6,5 milioni di viaggiator­i. Abbiamo però - ha aggiunto -, e questo è innegabile, problemi di regolazion­e del settore». Il riferiment­o è sia al costo del pedaggio dei treni che, secondo Ntv che ha fatto ricorso all’Antitrust, non è trasparent­e ed è di molto superiore a quello europeo, sia al livello delle tariffe della concorrenz­a, anche questo denunciato all’Autorità della concorrenz­a, perché sarebbe artificios­amente tenuto basso.

«Una cosa però deve essere chiara - ha spiegato Perricone -: nonostante i tanti ostacoli e regole del gioco che cambiano (in peggio) ogni giorno, Ntv non molla. Rimarremo in pista, anche per evitare all’Italia l’onta del fallimento della più importante liberalizz­azione degli ultimi vent’anni, ed è davvero paradossal­e che a preoccupar­si di questo debba essere un’impresa privata e non il governo stesso».

Circa i tagli di 300 dipendenti ventilati, il presidente ha detto che «tutti, azionisti, dipendenti, fornitori, stanno facendo la propria parte per salvaguard­are la qualità del servizio».

Dieci milioni dagli azionisti Dagli azionisti nuova cassa per 10 milioni. L’anno scorso si è chiuso con 77 milioni di perdite. Si punta ad allungare la durata del leasing dei treni

in scadenza entro l’anno, che si sono visti chiedere dilazioni e rinegoziaz­ioni. Il tweet di Maurizio Gasparri — «Ma che promozioni, presto chiuderete» — non contiene rivelazion­i. Ma proprio per questo fa ancora più male a Ntv. Perché il gruppo presieduto e guidato da Antonello Perricone — voluto al vertice dai grandi soci fondatori Luca Cordero di Montezemol­o, Diego Della Valle e Gianni Punzo, insieme al 33,5% — è da tempo impegnato a tenere in piedi finanziari­amente l’unica azienda concorrent­e a Trenitalia nonostante «problemi di regolazion­e del settore, con una politica che ha varato la liberalizz­azione

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