L’IMPROVVISAZIONE SUL DIRITTO DI FAMIGLIA CHE CREA DISAGIO TRA I CITTADINI
C’è stato un tempo in cui la politica è stata capace di intercettare — e spesso di anticipare — i nuovi bisogni sociali, offrendo risposte e certezze normative alle richieste che arrivavano dai cittadini in tema di diritti civili e di famiglia. Davvero un’altra epoca. Oggi questa capacità di elaborazione si è persa per strada, lasciando spazio a discussioni superficiali, spesso solo banalmente grevi, che non possono produrre scelte. E soprattutto le scelte mature che servirebbero di fronte a una società che va sempre più parcellizzandosi e complicandosi.
Basta una discussione a suon di tweet di fronte, per esempio, a un progresso tecnologico che ha radicalmente modificato le modalità di diventare padre e madre, trascinando con sé lo stesso ruolo paterno e materno? Non ha davvero insegnato niente il dolorosissimo caso degli embrioni scambiati in un ospedale romano?
Occorre cambiare passo al più presto e porre fine a ciò che è sotto gli occhi di tutti: la totale incertezza dei propri diritti e dei propri confini in un tema estremamente delicato come la sfera degli affetti e dei rapporti sociali. Dall’attribuzione del cognome materno alla possibilità di adozione da parte delle coppie omosessuali passando per un argomento che sembra ormai «assimilato» come il divorzio (ma le tante uccisioni che avvengono in questa fase ci dicono che forse così non è) sono solo alcuni dei molti fronti aperti che non riescono a trovare risposta adeguata da chi quella risposta è tenuto a darla: la politica.
Se talvolta qualcosa si muove, questo accade sotto la spinta di sentenze della magistratura (che in materia di famiglia da troppo tempo si è di fatto sostituita al legislatore che costantemente richiama ai propri doveri) o della pressione del diritto internazionale.
Il risultato non è una maggior chiarezza, quanto invece il moltiplicarsi delle differenze tra le persone a seconda delle disponibilità economiche, della cittadinanza, della capacità culturale.
Il disagio per l’improvvisazione e la contrapposizione ideologica sono sempre più forti.