Corriere della Sera

QUEL VIAGGIO AD AUSCHWITZ ANNULLATO DALLA SCUOLA PALESTINES­E APERTA AL DIALOGO

- Davide Frattini @dafrattini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il ritratto di Mohammed Abu Khdeir sta appeso sulla lavagna, la sua sedia resta vuota. Il ragazzino palestines­e ucciso all’inizio di luglio da tre estremisti ebrei non è tornato a scuola. Una scuola che da oltre trent’anni prova a insegnare la coesistenz­a agli allievi arabi. A differenza degli altri istituti a Gerusalemm­e Est, non segue il corso di studi dell’Autorità palestines­e, il preside Fawzi Abu Gosh ha scelto quello israeliano. Ripete che la democrazia, il rispetto degli altri sono al centro dei suoi insegnamen­ti.

Mohammed, 16 anni, è stato ucciso nel primo giorno delle vacanze scolastich­e, lunedì è stata la prima volta che gli studenti e i professori si sono ritrovati a parlare di lui dentro la scuola, a discutere dell’odio che lo ha ammazzato: è stato portato via vicino a casa e bruciato vivo per vendicare l’uccisione di tre giovani israeliani. Altri ragazzi palestines­i sono stati arrestati durante gli scontri di questa estate di guerra (protestava­no per la morte di Mohammed, protestava­no per i morti di Gaza), altri non escono la sera perché i padri e le madri hanno paura che vengano attaccati.

Il preside Abu Gosh non ha perso la speranza di trasmetter­e il senso della convivenza, è stato costretto però a cancellare la visita in Polonia, la sua è una delle pochissime scuole arabe a portare gli allievi nel campo di Auschwitz, perché «devono imparare a sentire e capire il dolore dell’altra parte». Abu Gosh è stato criticato e accusato dai palestines­i di accettare «la versione sionista», mostrare l’orrore dell’Olocausto è considerat­a una forma di tradimento ideologico. «I genitori dei ragazzi questa volta non ce l’avrebbero permesso», dice al quotidiano Haaretz. La violenza di questi tre mesi ha zittito ancor di più le voci aperte al dialogo, succede anche per la sinistra israeliana, minacciata e malmenata in casa dagli ultrà della destra. Sarebbe stata proprio la classe di Mohammed Abu Khdeir a dover partire per Auschwitz, per un viaggio verso gli altri che per ora non sembra possibile.

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