A Bologna
con il senatore Andrea Marcucci, che spara via Twitter: «Forse D’Alema pensa ancora alle recenti nomine in Europa». Va giù duro anche Stefano Menichini, dopo che D’Alema ha bollato Europa come «stampa clandestina». Il pezzo di Fabrizio Rondolino in prima pagina sulla fine della carriera politica del già premier? « Mi sa che avevamo ragione — twitta il direttore — non gli è piaciuto com’è finita quella storia del Pesc». Con l’arrivo di settembre, il clima nel Pd cambia di colpo. Brezza autunnale anche tra gli stand di Bologna, dove Gianni Cuperlo non è stato invitato. Pippo Civati ha rifiutato la convocazione last minute: «Nessuna polemica, ma un po’ di pluralismo in più non ci stava male». Renzi ha l’annuncite? «Non è che uno è un genio la domenica e un pirla il lunedì. Forse non era un genio e non è diventato un pirla e mi impressiona il cambio di rotta di tanti dei nostri. Però occhio, perché l’autunno non è stagione da larghe intese». Il senatore Pier Ferdinando Casini, 58 anni, e l’ex premier Massimo D’Alema, 65 anni, ieri alla Festa dell’Unità di Bologna (Ansa)
La suggestione giornalistica di una «lettizzazione» di Renzi — il cacciavite al posto del caterpillar — ha rianimato la sinistra. I bersaniani vanno alla guerra (fredda) e l’arma è un emendamento al pacchetto riforme per cancellare dalla Costituzione (articolo 81) l’obbligo del pareggio di bilancio introdotto con il Fiscal compact. La proposta di Fassina, D’Attorre e Lauricella (già avanzata in passato da Tremonti),
Il ministro: onorata, la interpreti Cremonini
prima ancora di essere depositata alla Camera fa litigare bersaniani e renziani. A parole è in linea con la strategia di Renzi, ma rischia di metterlo in difficoltà in Europa. In Parlamento sarà battaglia. Tonini ricorda che fu proprio Bersani a votare il pareggio in Costituzione e Giachetti sferza Fassina: «Quando fu inserito, tu non ti dimettesti da responsabile economico. Il ritorno dei compagni che sbagliano?».
I bersaniani promettono lealtà, ma intanto organizzano convention e chiedono una direzione per discutere di emergenza economica, senza streaming né clessidre. «Qui non si tratta di disturbare il manovratore perché è in difficoltà — tranquillizza Cesare Damiano — noi vorremmo aiutarlo dicendo la nostra opinione sui temi cruciali». Roberto Speranza ha pranzato con i suoi alla Camera, per fare il punto sull’autunno che sarà. «Solo una chiacchierata informale»