Statali, spunta la proroga del blocco degli stipendi «Non si può dare tutto a tutti»
Righetti: vedremo nel Def. La tela europea di Padoan
ROMA — Investimenti, riforme strutturali, risanamento dei bilanci favorevole alla crescita. Avviata lunedì insieme al premier la definizione della legge di Stabilità per il 2015 — per la quale resterebbe in piedi anche l’ipotesi di un ulteriore congelamento dei rinnovi contrattuali per gli statali —, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan si è rimesso al lavoro sulla tela europea. L’obiettivo è quello di giungere già alla riunione dei ministri delle Finanze di Milano, del 12 e 13 settembre, a indicare le linee guida di una politica economica più favorevole alla crescita, con un uso «più intelligente» delle regole sulla stabilità.
Il vertice è informale, non c’è un’agenda definita, non si prenderanno decisioni e non necessariamente verranno definite delle «conclusioni» del vertice. Ma si avvierà una riflessione che il governo italiano si augura possa portare a passi concreti tra novembre e fine anno, quando si accavalleranno la nomina della nuova Commissione e la messa a punto definitiva delle leggi di bilancio nazionali. Al vertice parteciperanno anche il presidente della nuova Commissione, Jean Claude Juncker, e il presidente della Bce, Mario Draghi, oltre a tutti i ministri delle finanze europei.
L’Ecofin di Milano, in ogni caso, sarà occasione di una prima verifica importante sulla «taratura» delle leggi di bilancio del 2015 che i governi stanno elaborando. Renzi e Padoan hanno ribadito che il deficit dell’Italia resterà comunque sotto il tetto del 3% del prodotto interno lordo, ma hanno lasciato intendere che, per non uccidere la debole crescita dell’economia, sarebbe opportuno prendere tempi un po’ più lunghi per arrivare al pareggio di bilancio. Dando un po’ di respiro all’economia con la con- ferma del bonus di 80 euro ad una platea forse un po’ più ampia, si pensa ad esempio alle famiglie numerose, e senza tagli insostenibili dal punto di vista sociale.
Anche gli obiettivi di risparmio della spending review, che restano alti, saranno definiti tenendo conto della necessità di non deprimere troppo la crescita dell’economia, ed in particolare i consumi. Anche se, dice il sottosegretario alla Pubblica amministrazione Angelo Rughetti, «il governo deve fare delle scelte» e «non si può dare tutto a tutti » , a proposito del rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici, lasciando presagire un ulteriore congelamento dei contratti per gli statali.
Mantenendo il deficit sempre sotto al 3% il risanamento del bilancio in termini strutturali proseguirebbe, ma con ritmi un po’ più lenti, e comunque senza infrangere le regole europee, che consentono di tener conto delle circostanze eccezionali. L’obiettivo del pareggio potrebbe essere raggiunto più avanti, impostando subito un piano di rientro e un calendario di riforme serrate per spingere il potenziale di crescita dell’economia.
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