Corriere della Sera

La scelta di Bezos: un reaganiano al Washington Post

Il proprietar­io di Amazon nomina il nuovo editore. E mette fine dopo 81 anni alla dinastia storica (e liberal) dei Graham Sarà Frederick Ryan a guidare l’amministra­zione del quotidiano

- Viviana Mazza

Il Washington Post ha un nuovo editore. Si tratta di Frederick Ryan, uno dei fondatori di Politico.com, il sito di informazio­ne diventato un rivale del quotidiano del Watergate per le notizie di politica americana. E’ la prima importante mossa organizzat­iva di Jeff Bezos, il miliardari­o di Amazon che un anno fa ha acquistato il Post per 250 milioni di dollari promettend­o di risollevar­ne le sorti nell’era digitale. Una mossa che taglia uno degli ultimi legami del Post con la famiglia Graham, che lo acquistò nel 1933 e lo ha controllat­o per 81 anni.

La poltrona di editore e amministra­tore dell’azienda editoriale era occupata dal 2008 da Katharine Weymouth, nipote di Katharine Graham, storica presidente della società. Aveva affrontato un periodo difficile di calo della circolazio­ne cartacea e della pubblicità, aveva dovuto tagliare personale e sezioni, ed era stata criticata per scelte come quella di sospendere il supplement­o letterario, oltre che per l’idea di tenere incontri esclusivi tra giornalist­i, politici, imprendito­ri e lobbisti. E’ stata lei nel 2012 a suggerire allo zio Donald Graham di vendere il quotidiano per evitare tagli che lo avrebbero distrutto. In una lettera allo staff, Weymouth ha spiegato ieri che «è tempo di

Il profilo

Repubblica­no Fred Ryan (nella foto sotto), 59 anni, di Tampa, Florida, repubblica­no, ha lavorato nello staff di Ronald Reagan quando il presidente lasciò la Casa Bianca. In seguito Fred esplorare nuove opportunit­à, tempo di leadership nuova». Il passaggio di consegne avverrà tra un mese, e Weymouth rimarrà nel ruolo di consulente fino alla fine dell’anno.

La scelta di Ryan, 59 anni, avvocato diventato a soli 32 anni un importante consiglier­e dell’amministra­zione di Ronald Reagan (ha anche scritto due libri sull’ex presidente repubblica­no ed è nella direzione della biblioteca a lui dedicata) ha portato alcuni a chiedersi se ci sarà un cambiament­o della linea editoriale del Washington Post da posizioni «liberal» verso posizioni più conservatr­ici. Ryan ha replicato che il direttore Martin Baron verrà confermato e verrà rispettata l’indipenden­za della redazione. «Il giornale non è ideologico e resterà tale», ha aggiunto Baron. Negli ultimi mesi lo staff è aumentato, non senza perdite importanti: Ezra Klein, autore del popolare blog di politica «Wonkblog» se n’è andato, seguito da altri tre giornalist­i, per fondare il suo sito «Vox». La perdita di Klein è stata paragonata proprio al «precedente» di Politico. com, creato da due giornalist­i del Post — John Harris e Jim VandeHei — nel 2007; avevano inizialmen­te proposto il progetto ai loro capi, che rifiutaron­o. Il nuovo editore ha

Il direttore «Il giornale non è ideologico e resterà tale», ha garantito il direttore Martin Baron

comunque sottolinea­to i recenti progressi nel conquistar­e lettori online, e ha promesso che continuerà questa «strategia di crescita», puntando particolar­e sul giornalism­o investigat­ivo.

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