Dai tedeschi una mano tesa dopo le polemiche
«Iproblemi
ci sono, ma si possono risolvere insieme», è stato il messaggio che Thomas de Maizière, un uomo che generalmente non si nasconde dietro le parole, ha rivolto all’Italia ieri a Berlino discutendo con il collega Angelino Alfano dell’emergenza profughi nel Mediterraneo. Per il governo Merkel è una realtà di fatto, messa in evidenza più volte, che in Germania arriva un numero «sproporzionato» di rifugiati che sfuggono ai controlli nei Paesi di prima accoglienza. «Tutti gli Stati devono invece rispettare — ha sottolineato il ministro degli Interni tedesco — le regole del Trattato di Dublino». A giudizio di de Maizière, però, è fondamentale scongiurare il rischio che di fronte ad una situazione così drammatica ai confini dell’Europa, «ogni Paese se la prenda con l’altro». «Si può dire — ha osservato — che l’Italia sopporti l’onere maggiore di questa emergenza e che abbia bisogno di appoggio. Possiamo aggiungere che noi tedeschi abbiamo troppi richiedenti asilo. Nessuna delle due tesi è sbagliata. Ma le accuse reciproche non servono a niente». È invece arrivato il momento, secondo il ministro cristianodemocratico, di uno «sforzo comune» a cui naturalmente si affianchi una diversa gestione del problema della registrazione degli arrivi. E un impegno in questo senso è stato assicurato da Alfano. Sono queste le basi del sostegno che la Germania ha dato al varo dell’operazione «Frontex Plus», destinata a combattere in modo più efficace l’immigrazione clandestina e i trafficanti di morte. Sarà una nuova missione, che si sta delineando in questi giorni, definita dal ministro degli Interni italiano «il ritorno dell’Europa a presidio del Mediterraneo». Da Berlino è arrivato un segnale importante. Bisogna però sperare che questo clima di collaborazione non sia turbato, come purtroppo è avvenuto in passato, da voci meno responsabili di quelle che sono state ascoltate ieri.