Corriere della Sera

Inter, mercato avventuros­o il fuoriclass­e non è arrivato Conti a posto, ma i nuovi dovranno esplodere subito

L’immobilism­o dell’ultimo giorno complica i piani di Mazzarri

- Fabio Monti

MILANO — Non è piaciuta l’Inter che ha esordito in campionato contro il Torino (anche se il pareggio in sé in casa dei granata non è disprezzab­ile, anzi); è piaciuta ancora meno la strategia scelta dalla società nerazzurra nell’ultimo giorno di mercato e non perché non è arrivato Lavezzi. Quello era un obiettivo irrealizza­bile e lo si sapeva da tempo, visti i criteri economico-finanziari ai quali si ispira la «squadra» di Thohir, anche per rispetto delle regole del fair play finanziari­o imposto dall’Uefa. Domenica sera si era capito che, se non fosse partito Guarin, non sarebbe arrivato nessuno. E così è stato: Guarin non ha lasciato l’Inter (rifiutata a più riprese dal club l’idea del prestito) e Giacomo Bonaventur­a è finito al Milan.

Ha detto ieri il vicepresid­ente rossonero, Adriano Galliani sorridendo: «Quando è saltato Biabiany, Bonaventur­a era già a Milano per andare altrove». E il d. g. dell’Atalanta, Pierpaolo Marino, ha spiegato: «Bonaventur­a era stato bloccato dall’Inter da qualche giorno, poi nel primo pomeriggio abbiamo fatto venire Jack perché sembrava fatta. Verso le 19.30 abbiamo saputo che l’Inter non lo prendeva più e ci siamo detti, leggendo che era saltata l’operazione Biabiany con il Milan, che si poteva discuterne con i rossoneri». Bonaventur­a, per la sua duttilità tattica, sarebbe stato un’alternativ­a importante per Mazzarri, dopo la partenza di Alvarez per il Sunderland. Invece è rimasto Guarin ( « sono molto contento che non sia andato via», ha detto il tecnico): ieri l colombiano è stato inserito nella lista Uefa per l’Europa League 2014-2015 (29 calciatori) e con lui rientrano Campagnaro, Kuzmanovic e Mbaye, esclusi dal playoff con gli islandesi dello Stjarnan.

Solo tre attaccanti Anche se è stato preso Osvaldo, nella rosa ci sono soltanto tre punte

Il mercato dell’Inter ha chiuso con un saldo negativo di appena un milione di euro, mentre il monte ingaggi, con l’uscita di scena dei quattro argentini del triplete, è ulteriorme­nte sceso, in linea con la nuova politica societaria. In assenza di un vero fuoriclass­e (Jovetic, Lavezzi o Luiz Gustavo), la campagna acquisti nerazzurra, ora che si è conclusa, appare più creativa che convincent­e in senso assoluto, perché vive su molte «scommesse». Il d.s. Piero Ausilio ha centrato tutti gli obiettivi che gli erano stati indicati, ma questo non significa che, in assenza del guizzo finale, si sia Errori In alto Erick Thohir (44); sopra Giacomo Bonaventur­a, 25 anni (Ansa) trattato di un mercato pirotecnic­o. Perché, come si dice in questi casi, «senza i lilleri non si lallera». Vidic, ad esempio ed escludendo l’impatto infelice con il campionato italiano, ha grande personalit­à e una magnifica storia al Manchester United, ma ha quasi 33 anni (il 21 ottobre); Yann M’Vila, nell’ultima stagione, non è stato certo un punto di forza del Rubin Kazan; Gary Medel, 27 anni, promette molto, ma giocava nel Cardiff; Dodò, come si dice adesso, è un prospetto di giocatore interessan­te, ma la Roma per la Champions League ha scelto altre soluzioni nel ruolo di terzino sinistro (Ashley Cole); Osvaldo, che pure è un nazionale italiano (se sta bene), è reduce da un’annata non proprio fantasmago­rica fra Inghilterr­a e Juve. E resta da verificare se chi c’è già farà davvero il salto di qualità, a cominciare da Kovacic, che ormai è titolare, ma che fatica ancora a trovare continuità nella partita, così come Hernanes deve dare di più.

Questo per dire che a Mazzarri i l l avoro non mancherà, in questa prima stagione del nuovo corso, ma che per arrivare al terzo posto ( in tanti consideran­o il vero obiettivo dell’Inter, con un eccesso di ottimismo), tutti sono chiamati a dare il 100%. Anche sotto porta, perché il tecnico, in attesa di capire davvero quale sia il ruolo più adatto a Guarin ( in due anni e mezzo non sembra aver compiuti sensibili migliorame­nti, pur avendo qualità notevoli), è rimasto con soli tre attaccanti: Icardi, Osvaldo e Palacio, che potrebbe tornare disponibil­e dopo la sosta. Non è arrivato Lavezzi e nemmeno Borini e tre attaccanti, con l’Europa League di mezzo, non sono tanti. Poi, come è successo tante volte nel calcio, i fatti smentirann­o questo tipo di valutazion­e: l’Inter farà strada in campionato e in coppa. Ma al momento e anche tralascian­do Juve e Roma, ci sono squadre meglio attrezzate dei nerazzurri.

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