Corriere della Sera

Torres: «Qui vivrò la mia seconda giovinezza»

Lo spagnolo: «Cercavo un posto per ritrovare l’entusiasmo, il Milan mi sembra la scelta giusta»

- Monica Colombo

MILANO — «Mejor tarde que nunca». Con dieci anni di ritardo rispetto al primo tentativo effettuato dal Milan di portare a San Siro Fernando Torres («visto che l’Atletico Madrid non aveva completato i pagamenti di diversi giocatori acquistati da noi, dissi al presidente Gil che avrei rinunciato al credito se mi avesse dato il suo attaccante. Ma non accettò» racconta ora Adriano Galliani), il centravant­i della Spagna campione d’Europa e del mondo è pronto per quella che definisce «la nuova sfida». Ha visitato il Museo del Milan, accompagna­to da Galliani, provato da un’estate da Condor («sono entrati 11 giocatori e ne sono usciti 14. Forse mai nell’era Berlusconi avevo effettuato tante operazioni ma quando si è reduci da un’annata non positiva qualcosa bisogna cambiare»).

Al centro del progetto c’è questo ragazzo trentenne, desideroso di misurarsi in una nuova realtà. «Il campionato italiano insieme alla Liga e alla Premier è tra i più importanti d’Europa. Non ho paura di mettermi alla prova, spero solo di adattarmi velocement­e».

L’esperienza al Chelsea non è stata entusiasma­nte, almeno a leggere i tabellini. Torres però non ha rimproveri da muovere a Mourinho («chissà, magari un giorno ci rincontrer­emo»), e ha «mucha gana», cioè voglia di ricomincia­re. «Dopo sette anni di Premier League, avevo desiderio di una nuova avventura. Questa per me è una tappa nuova, spero di segnare e di riportare la squadra in Champions » . La carta d’identità magari fa storcere il naso a qualcuno ma Fernando non sembra crucciarsi. «Cercavo un posto dove ritrovare l’entusiasmo e il Milan mi sembra il posto giusto. Vorrà dire che qui vivrò la mia seconda giovinezza».

Nel museo ha ammirato maglie e video di tante leggende rossonere del pas-

Arrivato

Fernando Torres, 30 anni. Al suo fianco Barbara Berlusconi, 30 anni, e Adriano Galliani, 60. (Buzzi) sato, da Van Basten a Weah passando per Inzaghi. «Spero di essere all’altezza, Chissà, magari un giorno ci sarà anche la mia maglia numero 9». Nonostante il curriculum, non tradisce segni di superbia. «Ho voglia di imparare tanto da un ex attaccante come Inzaghi. Vorrei che la partita con il Parma si giocasse già domani». A dire il vero i tifosi gli hanno chiesto la zampata vincente in una partita in particolar­e. «Già dall’atterraggi­o all’aeroporto tutti mi hanno chiesto un gol all’Inter. Mi impegnerò a far felici i tifosi nel derby». È arrivato a costo zero (prestito dal Chelsea), affare che come altri viene difeso dal vicepresid­ente milanista. «A volte diventa una colpa l’abilità di comprender­e la possibilit­à di prendere un grande giocatore a zero. Se avessi pagato 20 milioni Diego Lopez sarei stato più bravo? È una colpa aver preso Alex in scadenza, titolare nel Psg? Taarabt ci teneva a tornare al Milan:

Tornare in Champions «Spero di essere all’altezza, di segnare e di aiutare la squadra a tornare in Champions»

ci sono stati contatti fino alle 10 di sera di lunedì ma con Pippo abbiamo optato per Bonaventur­a. Cristante via? Si lamentava perché si sentiva poco impiegato: ma nel breve periodo Bonaventur­a può aiutare il Milan». Retroscena: Zaccardo aveva chiesto 500 mila euro di buonuscita a Galliani. Ecco perché è sfumato lo scambio con Biabiany. Ma ora comincia l’era di Torres: «Questa è una società dove dopo un’annata complessa si deve rischiare tutto. E io non chiedo altro che rimettermi in gioco».

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