Corriere della Sera

Alonso non fa le valigie e rilancia con la Ferrari «Il rinnovo è vicino»

Parole dolci dello spagnolo: «Stiamo definendo i dettagli, ho sempre detto che voglio continuare qui» «Fiero della passione attorno al team»

- DAL NOSTRO INVIATO Daniele Sparisci

Stiamo lavorando su alcuni punti e sui dettagli». Economici e non: perché è chiaro che Fernando per restare, oltre a una montagna di soldi — si dice 30 milioni di euro l’anno —, vuole avere la garanzia di tornare ai massimi livelli dopo aver digerito troppi bocconi amari.

Mette a tacere le voci di mercato, la sequela infinta di indiscrezi­oni: «Non è bello perché così si crea stress alla squadra e ai tifosi. È da un anno che ripeto che voglio continuare in Ferrari e prolungare il contratto. Ma nessuno se n’è accorto». Anche se la firma sul contratto ancora manca. A Maranello dovranno faticare come matti per far dimenticar­e la F14 T : «Il divario da colmare quest’inverno (stavolta rispetto alla Mercedes, ndr) sarà molto più grande che in passato: recuperarl­o in sei mesi sarà una sfida per tutta la squadra».

Per adesso le sensazioni sul progetto guidato da James Allison per il 2015 sono positive, ma Fernando non vuole illudere

MARANELLO — Corteggiat­o dalla McLaren, frustrato per i risultati, deluso dalla nuova F1 ibrida, ma non per questo pronto a fare le valigie. Tutt’altro. Fernando Alonso, ansioso di riscossa, distilla parole dolci per la Ferrari, nell’imminenza del Gp casalingo di Monza: «La Ferrari è una squadra che sa darti molto più del gusto della vittoria. C’è una passione intorno che ti fa sentire orgoglioso e fiero».

Dichiarazi­oni d’amore che preludono a un legame sempre più intenso fra lo spagnolo e il Cavallino? Sembra di sì. Quando gli chiedono a che punto è il rinnovo del contratto — il suo impegno termina nel 2016 — risponde che «ormai ci siamo.

Dura rincorsa «Quest’inverno sarà più difficile colmare il divario dai migliori: sarà una sfida per tutti noi»

nessuno: «Adesso tutti i programmi sono interessan­ti perché hai scoperto i punti deboli della macchina attuale. Ma l’ultima parola spetterà al cronometro, durante i test invernali».

L’arrivo di Marco Mattiacci sul ponte di comando non è stato una rivoluzion­e: «Non credo che da Stefano (Domenicali, ndr) a Marco sia cambiato tutto. È solo un nuovo approccio. Marco non conosce molti aspetti tecnici della F1? Ci sono svantaggi e vantaggi. Deve credere un po’ di più alle persone e affidarsi a loro. Però non avere alcuna eredità ha i suoi lati positivi: parte da un foglio bianco». Intanto il team principal romano, in un’intervista alla Cnn, spende elogi per Ross Brawn — «È un’icona, a Maranello. Chiunque in F1 vorrebbe lavorarci insieme» —, però poi conferma i pieni poteri ad Allison, incaricato di «costruire» il futuro.

Si fa nostalgico pure Fernando pensando ai baby piloti, alle monoposto silenziate e troppo «gentili»: «Quando ero piccolo vedevo la F1 come roba da supereroi. Le macchine erano fulmini, avevano mille cavalli, Senna e Prost sul podio non si reggevano in piedi. Se oggi un bambino di 10 anni legge certe notizie (quella del 17enne Verstappen, ndr) pensa che la F1 sia più umana. In realtà è così: le monoposto sono molto più facili e lente. Non sono più ‘‘fisiche’’: dieci anni fa, dopo il primo test invernale ti ritrovavi stremato e non riuscivi a muovere il collo e a dormire, tanto era il dolore. Era come montare un toro. Adesso è una specie di

Verso il rinnovo

Fernando Alonso ha ammesso di essere vicino al rinnovo e all’estensione dell’accordo con la

Ferrari. Giunto a Maranello nel 2010, ha un contratto fino a tutta la stagione

2016 (Epa) Gp2». La cosa che più gli manca, però, è il rumore: « La gente lo ascoltava come un violino, lo sentiva chilometri prima di arrivare in pista. Ora si è perso».

Il ricordo di tanti duelli conditi dai decibel riaffiora quando parla degli avversari più forti: «Hamilton, uno che non s’arrende mai. E poi c’era Kubica, un altro fuoriclass­e». Progetti per il futuro oltre la pista? «Voglio correre altri dieci anni. A 33 anni mi sento un ragazzino».

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