Corriere della Sera

Mosca offre all’ucraina un piano di pace in 7 punti Obama: soluzione politica

Gli Stati Uniti dopo la decapitazi­one del secondo reporter in Siria: sarà fatta giustizia, neutralizz­eremo l’isis

- Francesco Battistini

Putin offre all’Ucraina un piano di pace in 7 punti. L’Unione Europea intanto prepara nuove sanzioni contro la Russia. La Casa Bianca: linea dura, ma siamo pronti a una soluzione politica. E Obama, dopo la decapitazi­one del secondo reporter in Siria, dice: fermeremo l’Isis. (Nella foto: il presidente Usa saluta gli alunni di una scuola di Tallinn, in Estonia).

Non lo conosce bene. «Ma lo conosco meglio di altri». Di sicuro, ci ha parlato più volte di tanti che ne parlano: «La prima fu in tour a Leningrado, nel 1987. C’era ancora l’Urss. Io e Romina fummo accolti dalla nomenklatu­ra. A un certo punto, mi presentaro­no anche questo signor Putin. Era nato lì, dirigeva il Kgb nella Ddr. Mi fece subito una certa impression­e. Mi disse che era un nostro fan».

C’è una Little Italy con la chitarra in mano che in queste ore, con l’altra mano, un po’ tocca ferro. Pupo e Toto Cutugno, Riccardo Fogli e i Ricchi&Poveri: le voci più amate, invitate e pagate dagli oligarchi. Talvolta, ospiti personali dello zar mecenate: «Sì, succede — racconta Al Bano —. La seconda volta ci siamo rivisti nel 2005, al Cremlino. Era Capodanno, lui era ormai il grande Putin e al tavolo aveva la famiglia Eltsin, i rappresent­anti dei musulmani e dei cristiani. Una serata indimentic­abile. Di grande pace. Poi c’è stata l’occasione in cui mi ha invitato alla sua festa di compleanno a San Pietroburg­o, nel 2009: ha voluto che cantassi nello stesso salone del G8…».

E adesso, Al Bano, lei come vive questa nuova guerra fredda?

«Penso che Putin abbia ragione. Quella parte d’Ucraina era Russia ed è Russia. Lo sai che anche Krusciov era ucraino? I separatist­i lottano per rimanere russi. È come con l’Istria:

Concerti In Russia ne faccio una decina all’anno Pagano bene Illuminato Conosco i regimi, Putin è un grande illuminato

tutti sappiamo che è italiana, anche se abbiamo accettato i diktat delle superpoten­ze».

Ma noi mica mandiamo le truppe per « proteggere » gl’italiani d’Istria…

«I separatist­i chiedono aiuto: se un popolo vuole staccarsi da uno Stato, perché no? In Crimea s’è fatto un referendum, il 90 per cento voleva stare con la Russia e se n’è preso atto».

Ma non la imbarazza cantare per Putin?

«E perché? Ho cantato l’Ave Maria quando c’era l’Urss. Ho sfidato la Spagna di Franco. So che cos’è un regime. Qui c’è una democrazia giovane che esce da settant’anni di comunismo e ha bisogno di tempo. C’è un presidente che dice: voi russi potete stare con la Russia. Io sono nato pugliese, perché devo morire cinese? Se in Ucraina non andrà a finire come nei Balcani, bisognerà ringraziar­e Putin. Un grande illuminato». Illuminato? «Putin è un grande politico che sta dimostrand­o in questa vicenda tutto il suo valore. Gli danno del dittatore, ma lui ha il popolo dalla sua parte».

Anche a Kiev c’è stata una rivolta di popolo…

«La storia è sempre un po’ diversa da come ci viene raccontata. In Ucraina è da anni che scoppiano rivolte legate al gas e a certi affari. C’è una grande destabiliz­zazione cominciata dagli americani in tutto il mondo dopo l’11 settembre…».

Ma che c’entra questo con Putin, scusi?

«Ci arrivo. Putin è rimasto al fianco dell’Occidente anche nei momenti peggiori. Ci ha sempre detto: io sono vostro amico. Però, se da ingrati non capiamo la sua politica in Ucraina, poi è giusto che ci dica: attenti, ho la Russia in mano... Nessuno ha fatto nulla a Bush che ha ammazzato Saddam quando non nuoceva più. Però si dà del dittatore a Putin che vuole aiutare i russi. Lui non attacca nessuno. Difende e basta».

Questo clima le sta creando problemi?

«Fra due giorni sono a Mosca per cantare, poi parto col mio tour. C’è un po’ più di diffidenza, si sente un’atmosfera pesante. Mi chiedono: “Perché volete farci la guerra?”. Le sanzioni le sentono quelli che vendono mobili o elettronic­a: chi fa canzoni, sopravvive. Spero che duri. Con Putin e i suoi si sta da dio. Faccio una decina di concerti l’anno, pagano i cachet senza storie. Quaranta, cinquanta, non c’è problema…».

Cinquantam­ila euro per una serata?

«Sì, perché? Che domande mi fai? Mi sembra di parlare con uno di Equitalia».

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Felicità Il poster del concerto moscovita di Al Bano e Romina l’anno scorso a Mosca
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