Corriere della Sera

Dai precari alle valutazion­i Il piano sulla scuola è online

Entro un anno 150 mila assunzioni. Il nodo delle risorse Due mesi di consultazi­one sul web, decreto legge a gennaio

- Valentina Santarpia

«Vi propongo un patto educativo, non l’ennesima riforma»: così il presidente del Consiglio Matteo Renzi, con il tono delle grandi occasioni, presenta in un videomessa­ggio pubblicato sul sito «Passo dopo passo» l’annunciato e temuto piano di riforma della scuola: il suo «libro bianco» (che poi tanto bianco non è) che tra copertine rosso corallo e titoletti azzurro cielo delinea in 136 pagine come in un anno verrà «rivoluzion­ata» la scuola italiana, con gli slogan «basta ai precari e alla supplentit­e» e «viva il merito».

Il primo passo? L’assunzione entro settembre del 2015 di 150 mila insegnanti, tra cui 80 mila maestri per le scuole dell’infanzia e della primaria, per un investimen­to di poco meno di tre miliardi, con un possibile risparmio di 300-350 milioni per le mancate supplenze. Si tratta di tutti i precari delle graduatori­e ad esauriment­o e dei vincitori e idonei dell’ultimo concorso, che andranno in parte (50 mila) a coprire le cattedre scoperte, e in parte a costituire l’organico funzionale, un corpo di docenti a disposizio­ne di una rete di scuole per coprire ogni esigenza, azzerando quasi del tutto le supplenze. Dopo l’abbattimen­to delle liste di attesa, il reclutamen­to — è un altro dei punti chiave — avverrà solo con concorso triennale riservato agli abilitati: il prossimo bando, nel 2015, garantirà l’immissione in ruolo di altri 40 mila nuovi insegnanti in 3 anni, in vista di uno « svecchiame­nto » degli insegnanti, tra i più anziani dei Paesi Ocse (51 anni la media).

Quali saranno i prossimi passaggi? È lo stesso Renzi ad annunciarl­i: il 15 settembre partirà una consultazi­one, aperta fino al 15 novembre, per raccoglier­e idee e suggerimen­ti ed evitare che sia l’ennesima «riforma calata dall’alto»: «Sarà bellissimo ascoltare la voce di tutti perché la scuola non è del presidente del Consiglio», spiega il premier. La consultazi­one «si concluderà con un decreto legge all’inizio

Le novità sulle materie Potenziate storia dell’arte e disegno Più musica e inglese alle elementari ed economia in tutte le superiori

I concorsi Dopo lo smaltiment­o delle liste d’attesa il reclutamen­to avverrà con concorso triennale per gli abilitati

del 2015», aggiunge il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, che ci tiene a precisare che con Renzi — che di fatto ha preso in mano personalme­nte il dossier — «siamo una squadra coesa». Scettica Forza Italia, con l’ex ministro dell’Istruzione Mariastell­a Gelmini, che twitta: «Speriamo non siano solo annunci».

Il vero nodo restano le coperture, non solo per garantire le assunzioni, salutate come «una svolta» dal segretario Cgil Susanna Camusso. Ma soprattutt­o per la parte del piano che riguarda da vicino gli studenti. In programma il potenziame­nto della storia dell’arte e del disegno nel biennio dei licei e degli istituti turistici (costo stimato: 25 milioni), un’ora di settimana di educazione fisica dalla II alla V elementare, due ore di musica al IV e V anno (sempre nella primaria), il coding (la programmaz­ione informatic­a), l’economia in tutte le scuole superiori, gli incentivi (per 15 milioni) per la connession­e internet wi-fi nelle scuole, l’aumento dei laboratori e delle esperienze di alternanza scuola-lavoro. E naturalmen­te il potenziame­nto dell’inglese, per evitare che i ragazzi lo parlino «come me, che più che english parlo globish », scherza Renzi. «Ci sembra uno sforzo importante di innovazion­e — sottolinea Mimmo Pantaleo (Cgil) — ma abbiamo bisogno della certezza di tempi e risorse». Un piano «ambizioso», secondo Francesco Scrima (Cisl) che «andrà valutato sull’attuabilit­à». E Massimo Di Menna (Uil) insiste: «Verificher­emo l’entità delle risorse». Renzi assicura che «mettere soldi nella scuola non è un costo ma un investimen­to» e che i fondi saranno nella legge di Stabilità. Ma per ora certezze non ce ne sono.

E non è l’unico scoglio: i sindacati sono pronti a dichiarare battaglia, invocando il contratto nazionale, su un altro punto di svolta, l’assegnazio­ne degli scatti retributiv­i agli insegnanti legati al merito. «Una scelta di coraggio», la difende Renzi, ma che rischia di scatenare una rivolta.

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