LA MISSIONE DI SCANNAPIECO EI FONDI BEI PER L’ITALIA
Un salto di qualità. Oggi Dario Scannapieco ( nella foto), vice presidente di Bei (Banca europea per gli investimenti), andrà al ministero dell’Economia per illustrare quale veste potrebbe assumere l’istituto finanziario, creato dal Trattato di Roma nel 1957, affiancando il governo. La novità è l’idea di tornare a «finanziare operazioni di taglio rilevante». Rivendicando i 455 miliardi di euro di finanziamenti erogati nel Vecchio continente tra il 2007 e il 2013, Scannapieco tratteggia un ruolo primario di Bei nel fornire munizioni, attraverso i project bond, a un esecutivo a caccia di risorse e finanziatori. Negli ultimi cinque anni, del resto, in Italia la banca ha garantito credito per circa 45,4 miliardi. Le linee guida del progetto di Scannapieco (ex direttore generale del dipartimento finanze a via XX Settembre) ci sono già. Il Piano Scuola e alcune grandi opere potrebbero essere realizzati ricorrendo all’emissione di obbligazioni di scopo per progetti infrastrutturali o servizi di pubblica utilità. Project bond, insomma, per finanziare le opere destinandoli a investitori istituzionali. Bei in Italia nel 2013 ha raggiunto il record di 11 miliardi di finanziamenti (nel 2014 saranno 10), distribuiti in eguale misura su tre filoni di attività: finanziamenti alle pmi, interventi nel settore energia e infrastrutture e, infine, prestiti alle grandi imprese. Se l’intesa tra l’istituto e il governo andrà in porto l’obiettivo è tornare al livello di finanziamento del 2013 e rivedere il mix delle operazioni finanziate. Grandi opere e lavori pubblici saranno la fetta più importante di una torta da 11 miliardi.