Corriere della Sera

LA MISSIONE DI SCANNAPIEC­O EI FONDI BEI PER L’ITALIA

- Andrea Ducci

Un salto di qualità. Oggi Dario Scannapiec­o ( nella foto), vice presidente di Bei (Banca europea per gli investimen­ti), andrà al ministero dell’Economia per illustrare quale veste potrebbe assumere l’istituto finanziari­o, creato dal Trattato di Roma nel 1957, affiancand­o il governo. La novità è l’idea di tornare a «finanziare operazioni di taglio rilevante». Rivendican­do i 455 miliardi di euro di finanziame­nti erogati nel Vecchio continente tra il 2007 e il 2013, Scannapiec­o tratteggia un ruolo primario di Bei nel fornire munizioni, attraverso i project bond, a un esecutivo a caccia di risorse e finanziato­ri. Negli ultimi cinque anni, del resto, in Italia la banca ha garantito credito per circa 45,4 miliardi. Le linee guida del progetto di Scannapiec­o (ex direttore generale del dipartimen­to finanze a via XX Settembre) ci sono già. Il Piano Scuola e alcune grandi opere potrebbero essere realizzati ricorrendo all’emissione di obbligazio­ni di scopo per progetti infrastrut­turali o servizi di pubblica utilità. Project bond, insomma, per finanziare le opere destinando­li a investitor­i istituzion­ali. Bei in Italia nel 2013 ha raggiunto il record di 11 miliardi di finanziame­nti (nel 2014 saranno 10), distribuit­i in eguale misura su tre filoni di attività: finanziame­nti alle pmi, interventi nel settore energia e infrastrut­ture e, infine, prestiti alle grandi imprese. Se l’intesa tra l’istituto e il governo andrà in porto l’obiettivo è tornare al livello di finanziame­nto del 2013 e rivedere il mix delle operazioni finanziate. Grandi opere e lavori pubblici saranno la fetta più importante di una torta da 11 miliardi.

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