Rossi: misure nella legge di Stabilità
ROMA — «Capisco che le forze dell’ordine e le forze di polizia si sentano mortificate. Lo capisco benissimo. E so anche che questo sentimento deriva soprattutto da una norma approvata quattro anni fa che, non tenendo per nulla conto della loro specificità, li accomuna al resto del pubblico impiego». Quindi? «Il comparto Difesa e sicurezza non è più mortificabile. Non possiamo continuare a mortificarlo».
Domenico Rossi, sottosegretario alla Difesa del governo Renzi, è il primo esponente dell’esecutivo che esce dai ranghi dopo lo sciopero annunciato dalle forze dell’ordine all’indomani del blocco degli stipendi annunciato dal ministro della Pubblica amministrazione e della Semplificazione Marianna Madia. Generale di corpo d’armata dell’Esercito italiano e già Sottocapo di Stato maggiore dell’Esercito, Rossi è stato eletto in Parlamento con Scelta civica, oggi è esponente del gruppo dei popolari «Per l’Italia» ed è un punto di riferimento parlamentare per i militari.
Sottosegretario, sta dicendo che l’uscita del ministro Madia sul blocco degli stipendi è stata quantomeno improvvida?
«Mettiamola così. L’uscita del ministro Madia ha messo in luce una situazione di difficoltà economica che senz’altro c’è. Adesso però toccherà al governo e al Parlamento, nella cornice della legge di Stabilità, riuscire a trovare delle risorse per rispondere a...».