Corriere della Sera

Il «gran rifiuto» del neopremier Prodi, 18 anni fa

- DAL NOSTRO INVIATO F. Alb.

BOLOGNA — Non è il primo, Matteo Renzi, a disertare da premier il Forum Ambrosetti, salotto della politica e della finanza che si tiene dal ’75 a Cernobbio. Romano Prodi, nel 1996, primo anno da premier nel nome dell’Ulivo, rispose con un garbato, ma secco, «non posso, ho altri impegni» all’invito degli organizzat­ori. Un rifiuto polemico, raccontano le ricostruzi­oni di allora, le cui premesse risalivano all’anno prima, 1995, quando il Professore bolognese, sciolte le riserve sulla sua candidatur­a a Palazzo Chigi, aveva cominciato a girare l’Italia con il suo pullman per preparare il terreno in vista della sfida del 1996 contro Silvio Berlusconi. In quel fine agosto del ’95, come ricorda oggi Silvio Sircana, portavoce del secondo governo Prodi, «nel programma del Forum era stato inserito un dibattito tra Amato, Dini e Berlusconi sul governo del Paese e Romano, che proprio in quei giorni stava illustrand­o il suo programma, riteneva di avere tutti i titoli per prendervi parte». E invece la risposta fu picche, nonostante Prodi fosse da sempre una presenza fissa a Cernobbio. «Ci risposero in maniera sbrigativa – prosegue Sircana – che il dibattito era riservato unicamente agli ex capi di governo e Romano in quel momento era solo un candidato». Un anno dopo, vinte le elezioni, le porte del Forum naturalmen­te si spalancaro­no per il Professore, ma lui, nonostante le pressioni anche da parte dei suoi, non volle sentire ragioni. Negli anni successivi Prodi riprese a frequentar­e Cernobbio, ma«non ha mai amato i cosiddetti “salotti”, fossero economici o mondani». Lui stesso lo ammise pubblicame­nte nel dicembre 2005 quando, in corsa per il suo secondo governo, sbottò durante un dibattito a Cinisello Balsamo: «Io vivere a Roma? Manco morto!».

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