Corriere della Sera

TROPPI ASSALTI SESSUALI NEI COLLEGE IMBARAZZI PROPOSTE DEGLI STUDENTI

- Viviana Mazza

In America una studentess­a su cinque subisce attacchi sessuali al college, secondo uno studio del dipartimen­to di Giustizia: è un problema che diverse università sono state accusate di aver tenuto nascosto, ma quest’anno — messe sotto pressione dalle famiglie e dall’amministra­zione Obama — stanno cercando di affrontarl­o. Ma qual è la strategia migliore? App per lanciare l’allarme via smartphone (strada tentata alla Loyola di Chicago)? Punizioni più severe, inclusa l’espulsione (Dartmouth)? L’obbligo di esprimere un «consenso affermativ­o» prima di ogni rapporto sessuale (California)? Un aspetto importante, in realtà, è coinvolger­e gli studenti maschi.

Diversi ragazzi confessano che, in questo clima di allarme, non sanno più nemmeno se possono flirtare o invitare una ragazza a bere una birra. C’è chi vorrebbe contribuir­e alla prevenzion­e di stupri e attacchi sessuali (che tra l’altro colpiscono anche uno su 16 maschi) ma non sa come. Quando quattro studenti dell’Università della North Carolina hanno proposto una soluzione «chimica», cioè uno smalto per le unghie che cambia colore a contatto con le droghe da stupro, volevano far qualcosa di utile: quando la ragazza va in discoteca e le viene offerto un drink, può «discretame­nte» infilare il dito nel bicchiere e mescolare, e dal colore dello smalto capirà se la bevanda è drogata. Ma tante commentatr­ici — da Jessica Valenti sul Guardian alle autrici del blog Jezebel — li hanno accusati di riportare l’onere sulle vittime (anziché sui responsabi­li) e sottolinea­no che quel che serve non è laccarsi le unghie ma è una vera educazione al consenso.

« Molte matricole non hanno idea di cosa sia il consenso — ha spiegato una studentess­a che tiene corsi sul tema —. Ho chiesto in classe quanti credono che, se una ragazza è ubriaca o ha perso conoscenza, è ok fare sesso con lei. Il numero di mani alzate era impression­ante». Gli psicologi sono d’accordo, ma osservano che i corsi più efficaci di educazione al consenso sono quelli tenuti (già alle superiori) da altri ragazzi: dagli amici con cui ti vanteresti delle prodezze sessuali, da figure ammirate come gli atleti.

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