RELAZIONI SPECIALI FRA INDIA GIAPPONE CON UN OCCHIO ALLO STRAPOTERE CINESE
I cinque giorni di visita sono cominciati a Kyoto con un abbraccio davanti ai fotografi: il premier indiano Narendra Modi e il giapponese Shinzo Abe si stimano e hanno molto in comune, essendo etichettati come riformisti e nazionalisti. Lo scopo della missione del nuovo leader di New Delhi è soprattutto economico: il suo Paese ha bisogno di tecnologia e investimenti nelle infrastrutture, due campi nei quali l’appoggio di Tokyo può essere pesante e vitale. Abe ha subito promesso l’intervento in progetti per 35 miliardi di dollari in cinque anni. Sta nascendo una nuova «relazione speciale» in Asia? Le due democrazie, oltre a interessi economici, potrebbero condividere anche una strategia geopolitica di contrasto alla Cina?
Modi, parlando davanti a una platea di businessmen a Tokyo ha lanciato un monito a Pechino, pur senza citare il potente vicino. «È il momento che le nazioni scelgano tra sviluppo ed espansionismo, non è più il tempo di avventurarsi in sconfinamenti territoriali e intrusioni nei mari di altri Paesi», ha detto. Cina e India sono divise da un contenzioso di frontiera sull’Himalaya e soldati di Pechino sconfinano regolarmente. In mare è acceso il confronto sino-giapponese per le isole Diaoyu/Senkaku. Una relazione speciale indo-giapponese potrebbe effettivamente arginare la nuova aggressività cinese.
Ma anche il presidente cinese Xi Jinping ha già incontrato faccia a faccia Modi a luglio (i due Paesi fanno parte dell’alleanza economica dei Brics con Brasile, Russia e Sud Africa) ed è atteso a New Delhi a fine mese.
La stampa di Pechino ha commentato abbondantemente il vertice Modi-Abe e ha scartato le speculazioni secondo cui India e Giappone potrebbero costituire un blocco per contenere la Cina. Secondo gli analisti cinesi è la stampa di Tokyo che «si è fatta cogliere da questa frenesia». Per la Cina, nei rapporti conta soprattutto il peso economico e quello della Repubblica popolare cinese è enorme. In questi giorni si stanno concludendo accordi per la costruzione di cinque linee ferroviarie ad alta velocità in India: le commesse dovrebbero andare ai cinesi che hanno la tecnologia e i fondi. La diplomazia corre anche sui binari.
@guidosant