LE PROPOSTE DI GOOGLE ALLA UE E LA PROTESTA DEGLI EDITORI
«Catastrofico
». Altro che ricerca di un (difficile) equilibrio. L’esito di tre anni di indagini Ue nei confronti di Google, accusato di promuovere abusivamente i suoi servizi ( fagocitando gran parte della raccolta pubblicitaria online), porterebbe ad un prossimo accordo tra l’Antitrust comunitaria e il colosso di Mountain View che gli riconoscerebbe «il quasi monopolio della ricerca». Le affermazioni portano la firma congiunta di tutti gli editori europei, tra cui l’italiana Fieg. E sono sostenute anche da Microsoft che nel 2008 comprò il portale di ecommerce Ciao penalizzato (a suo dire) dalle pratiche scorrette di Google, che si esprimerebbero nella volontà di mettere sempre in cima alla lista dei risultati di ricerca i propri servizi a scapito di quelli dei concorrenti. Così in una lettera indirizzata alla commissario alla Concorrenza, Joaquin Almunia (nella foto), gli editori hanno chiesto di rigettare le proposte di conciliazione di Mountain View che non attenuerebbero la sua posizione dominante, anzi l’acuirebbero a causa del suo algoritmo che farebbe figli (i suoi) e figliastri (quelli degli altri). Da Bruxelles Almunia ha fatto sapere che gli uffici Ue stanno ancora valutando le deduzioni e le contro-deduzioni delle parti, ma la sensazione è che le istanze di Google potrebbero venire accolte prima dell’insediamento della nuova Commissione. Chiuso un fronte se ne potrebbe aprire un altro: una possibile indagine Ue per abuso di posizione dominante di Android, il sistema operativo - vuole il caso - sempre di Google.