Corriere della Sera

L’Under senza alternativ­e, serve solo vincere

Stasera contro la Serbia la squadra di Di Biagio insegue i 3 punti per sperare nell’Europa e nell’Olimpiade

- Luca Valdiserri

Il c.t. della Serbia, l’olandese Dick Advocaat, ci ha fatto un favore convocando tra i «grandi» Markovic, Mitrovic, Nastasic, Djuricic e Jojic, l’ossatura dell’under 21 che ha battuto l’Italia il 19 novembre 2013. Detto questo, stasera a Pescara (ore 21, diretta tv su Rai3), gli azzurrini devono fare il resto, da soli, per non perdere in un colpo solo l’Europeo di categoria in Repubblica Ceca ( 17- 30 giugno 2015) e la possibilit­à di andare all’Olimpiade di Rio 2016 (si qualifican­o le prime quattro).

Serve soltanto vincere, prima di affrontare Cipro nell’ultima gara (9 settembre, a Castel di Sangro) perché la Serbia ha un punto in più e giocherà l’ultima partita contro l’Irlanda del Nord, che è il «materasso» del girone. Serve anche dare un segnale di vita al nostro calcio depresso.

«Conte è andato a vedere Roma-Fiorentina e c’erano in campo solo quattro italiani - ha detto il c.t. Gigi Di Biagio -. Eravamo insieme e abbiamo fatto le stesse consideraz­ioni. Ero andato all’Olimpico sperando che giocasse Bernardesc­hi e invece non è neanche entrato. Queste però sono scelte societarie e io non me la sento di fare una critica ai club. Noi come Under 21 ci siamo ritrovati in Belgio con 7-8 elementi che non giocavano nelle rispettive squadre, poi alcuni club si sono resi conto che valeva la pena valorizzar­e

Coppia Berardi-Di Biagio i giocatori che avevano in casa. Molti dei miei ragazzi la scorsa stagione giocavano in B e qualcuno era sconosciut­o. Oggi invece sono in A. Stanno trovando poco spazio, ma almeno disputano il massimo campionato».

Di Biagio si affiderà al gruppo storico: «Qui c’è un progetto che è indipenden­te dal singolo e quindi, quando un ragazzo raggiunge la nazionale A, poi non deve più scendere. Non so se questa sia una cosa giusta o sbagliata, ma voglio andare avanti con questo gruppo perché ci credo e non cambierò il mio giudizio sui ragazzi a seconda di quello che succederà».

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