UN ESERCITO DELL’ONU PER PRESERVARE LA PACE
le sanzioni in corso la Russia di oggi non è l’Unione Sovietica di ieri e forse ritrovarsi permanentemente insieme per garantire la pace nel mondo, potrebbe essere la soluzione per meglio realizzarla con coloro che ci vorranno stare. Generale Gianalfonso
d’Avossa, Roma
ACaro d’Avossa,
GOVERNO
I contributi di idee Economisti e banche d’affari stanno dando un contributo di idee al governo su come valorizzare e dismettere il patrimonio immobiliare dello Stato. Spero solo che queste consulenze non siano ben remunerate, immaginando che nella folta Pubblica Amministrazione ci siano le necessarie competenze anche per affrontare temi complessi. Roberto Rinaldi
Bussero (Mi) lla fine di gennaio del 1992 vi fu a New York un vertice delle Nazioni Unite a cui parteciparono i capi di Stato o di governo di tutti i Paesi allora membri della maggiore organizzazione internazionale. Il clima politico era promettente. La guerra fredda era finita. Il muro di Berlino era stato abbattuto e la Germania si era riunificata. All’invasione irachena del Kuwait era stato Oltretutto, si moralizzerebbe il settore: il che non guasterebbe.
Mariangela Cecchini m.angela.cecchini@gmail.com risposto con una operazione militare avallata dalle Nazioni Unite. Sembrava giunto finalmente il momento in cui sarebbe stato possibile conferire all’Onu maggiore autorità. Il vertice si concluse con la richiesta al segretario generale dell’organizzazione di preparare una «Agenda della pace» in cui avrebbe offerto ai governi riflessioni e proposte. Il segretario era Boutros Boutros-Ghali, egiziano, copto, ministro degli Esteri per alcuni anni durante le presidenze di Anwar Al Sadat e Hosni Mubarak, uomo di mondo perfettamente a suo agio in francese e in inglese. Boutros-Ghali prese il suo mandato molto seriamente La proroga del blocco degli stipendi dei dipendenti pubblici fa il paio con il blocco delle pensioni. Però è curioso che i sindacati si scatenino solo per i primi!
Roberto Nuara roberto_nuara@tin.it
STIPENDI BLOCCATI / 2
E chi soffre per la crisi? Che senso ha drammatizzare il congelamento degli stipendi pubblici se anche l’ aumento e preparò una trentina di pagine che vennero pubblicate il 17 giugno 1992. Fra molti altri suggerimenti amministrativi e finanziari, il testo faceva la classica distinzione fra le operazioni militari di «peace-making», per la costruzione della pace là dove era minacciata, e di «peace-keeping», per la preservazione della pace là dove era stata pattuita una tregua o era stato concluso un accordo. Ma introduceva il concetto di «spiegamento preventivo» là dove esiste il rischio di un conflitto. Per fare fronte a queste responsabilità con le forze necessarie, l’Onu, secondo BoutrosGhali, non poteva dipendere dalla maggiore o minore generosità dei singoli Paesi. Occorreva che gli Stati membri prendessero impegni formali per la fornitura di reparti e armamenti immediatamente dei prezzi è a livello zero? Sono altre le categorie che soffrono la crisi: i disoccupati e i pensionati al minimo.
Domenico Spedale, Milano Quei lavoratori Per protestare contro il blocco dei contratti del pubblico impiego i sindacati minacciano un autunno caldissimo. Ma perché non fecero altrettanto per frenare l’invio in pensione di una caterva di quarantenni con una contribuzione risibile? Anche per questo oggi non si riesce ad uscire dal tunnel.
Alessandro Prandi alessandro.prandi51@
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IN PENSIONE A 40 ANNI
disponibili nel mom e n to d e l b i s o g n o . Occorreva, in altre parole, creare un esercito potenziale, pronto ad apparire sulla scena nel momento desiderato. In questa prospettiva, secondo il segretario generale, occorreva rafforzare il ruolo del Comitato militare dell’Onu, un organismo previsto dalla Carta ma sino ad allora non sufficientemente utilizzato.
Tutte queste misure, se adottate, avrebbero considerevolmente aumentato i poteri del segretario generale. Fu questa, probabilmente, la principale ragione che condannò l’Agenda per la pace a restare nei cassetti del ministeri degli Esteri delle maggiori potenze. Mi chiedo, con una punta di scetticismo, se le circostanze oggi sarebbero più favorevoli.
BANCA CENTRALE EUROPEA
La mossa di Draghi Mario Draghi, presidente della Bce ha portato i tassi vicino allo zero con l’intento di risollevare l’economia europea. Speriamo, anche perché, se così non fosse, non ci resterebbe molto da fare se non sventolare bandiera bianca...
Adolfo Somarolini, Treviso
CLIMA INVERNALE
Previsioni superflue Dopo un’estate piuttosto anomala, molti già si sbilanciano a fare previsioni sul prossimo inverno. Premesso che non è possibile fare previsioni attendibili nel lungo periodo, al massimo si può parlare di tendenze, che però possono essere sempre smentite in quanto troppe sono le varianti che intervengono nel Clima. Conclusione: andiamoci piano prima di fare certe previsioni!
Fabio Todini fabiotdn@gmail.com