Geniale Almodóvar in una giostra di affetti
CSul set Marisa Paredes nel film i sono momenti, spesso irripetibili, in cui un autore raggiunge con la sua poetica il massimo del pubblico, la massima sintonia e allarga l’utenza non necessariamente con la sua opera migliore: è successo a Fellini con Amarcord, a Visconti col Gattopardo, a Spielberg con E.T. e al regista della Mancha Pedro Almodóvar con Tutto su mia madre, il film che consigliamo oggi e che fece allora il pieno di gradimento internazionale con Oscar e Palma d’oro a Cannes. Viene da dire che sono già passati 15 anni, che nel ‘99 non c’era quel genere di cinema transgender oggi in voga (un cult monologo sul costo della «trasformazione»), che lo stesso Pedro si avventurava su un terreno impervio del non comune senso del pudore. E Tutto sua mia madre fu l’apice del suo modo di far cinema, vedere la vita, scoprire il sesso, tanto che, nonostante le giostre dei cambi di sesso e l’incubo delle malattie, fu registrato nella memoria collettiva come una commedia. Forse a scoppio drammatico un po’ ritardato, come dimostra il successo anche di una versione teatrale.
È la storia di una madre che, dopo aver perso il figlio (investito mentre cercava l’autografo della sua attrice preferita), ricerca il padre che intanto ha cambiato sesso, entra in una spirale di destini incrociati dove il primo comandamento è sempre la solidarietà, specie femminile: gli uomini sono una specie in via di estinzione. Film che anticipa molti tempi e dove il complesso di Edipo (non a caso si cita il Tram di Williams con la Paredes che non a caso somiglia alla Melato, la nostra Blanche in scena; e si ricorda la diva castratrice Bette Davis ed Eva contro Eva) accende una concatenazione sociale di legami più vasti rispetto alla famiglia: corto circuito della pulsione sessuale, come ricorda il prof. Massimo Recalcati nel saggio originale e allarmante L’ora di lezione (Einaudi) che socraticamente guarda l’erotica dell’insegnamento, così come Pedro ci ha mostrato l’erotica e l’eretico della cinepresa.
Nel cast la commedia dell’arte madrilena della grande compagnia di donne sull’orlo e oltre la crisi di nervi (così come poi nel magico Volver dove torna anche Carmen Maura) diretta dal regista per sempre complice: Cecilia Roth, Marisa Paredes, Penelope Cruz i primi nomi dell’eccezionale ensemble con cui vorremmo uscire a cena. Tutto su mia madre Sky Cinema Cult, ore 15.45