Juncker ha la squadra (senza incarichi)
Inviata la lista a Renzi, presidente di turno. Rispettate le quote rosa, gli ambientalisti contro il candidato tedesco Scelti i commissari: 9 donne. Moscovici verso l’economia, restano i nodi
BRUXELLES — Da ieri, l’Unione europea ha di nuovo la sua Commissione al vertice, anche se per ora solo sulla carta. Il presidente JeanClaude Juncker ha infatti annunciato la lista completa dei prescelti, inviandola ai vari capi di governo fra cui Matteo Renzi: in tutto 28 nomi compreso quello di Juncker, uno per ogni Paese della Ue, e 9 — quasi un terzo del totale — sono donne, a compimento della «quota rosa» già programmata. Qualche nome noto, molti nuovi, scarse o nulle sorprese vere, prevalgono
Gli incarichi Solo Mogherini ha già l’incarico assegnato. I francesi con Moscovici puntano all’Economia
le sfumature apparentemente grigie: pare che nessun candidato, fra quelli proposti dai governi e poi filtrati da Juncker, sia stato respinto. Nella lista ci sono 14 popolari del centrodestra, un conservatore inglese, 8 socialisti e socialdemocratici, 5 liberali.
I vari portafogli verranno assegnati mercoledì prossimo, dopo altri laboriosi negoziati (a parte il portafoglio della vicepresidente e «ministro degli esteri Ue» Federica Mogherini, già assegnatole nei giorni scorsi). Alla fine, ad esprimere l’ultima parola, saranno il Parlamento europeo e il Consiglio europeo. La nuova Commissione inizierà ufficialmente il suo mandato il primo novembre.
Ecco la lista dei prescelti in base — spiegano le fonti ufficiali — «all’onestà, integrità ed esperienza». Federica Mogherini, italiana, Affari esteri e politica di sicurezza, oltre che vicepresidente della Commissione; Kristalina Georgieva, bulgara, già commissaria all’Azione umanitaria nella precedente compagine; Cecilia Malmstrom, svedese, già commissaria agli Affari interni; Vera Jourova, ceca, finora ministra dello sviluppo regionale nel suo Paese.
E ancora: Marianne Thyssen, belga, eurodeputata cristiano-democratica; Margrete Vesthager, danese, oggi ministro danese dell’Economia; Elizbieta Bienkowska, vice primo ministro della Polonia; Alenka Bratusek, premier uscente della Slovenia; e Corina Cretu, ex ministro ed eurodeputata romena.
Poi c’è in lista il francese Pierre Moscovici, ex ministro delle Finanze, sempre in corsa per la poltrona di commissario Ue agli Affari economici. E però in rotta di collisione con Jyrki Katainen, già premier finlandese, per lo stesso incarico. Seguono altri ex capi di governo: per esempio l’estone Andrus Ansip, o il lettone Valdis Dombrovskis, presenze di rilievo soprattutto in questo momento di gravi tensioni fra la Ue e la Russia. Fra i ministri o ex ministri, l’olandese Frans Tim- mermans (oggi capo della diplomazia olandese), l’ungherese Tibor Navracsics, il greco Dimitris Avramopoulos, l’irlandese Phil Hogan, lo spagnolo Miguel Arias Canete, il lituano Vytenis Andriukatis,il maltese Karmenu Vella. La Gran Bretagna, oggi ai ferri corti con Bruxelles, ha piazzato Jonathan Hill, ex leader dei conservatori alla Camera dei Lord. Cipro è rappresentata dall’eurodeputato Christos Stylianides e il Portogallo da Carlos Medas, segretario di Stato aggiunto nel suo governo.
Qualche problema potrebbe manifestarsi intorno al nome del tedesco Gunther Oettinger, commissario uscente all’Energia, che nella nuova Commissione potrebbe avere anche il portafoglio del Clima: scelta contestata
I governi Il presidente non avrebbe respinto nessuno dei candidati proposti dai governi
dagli ambientalisti come un fragrante conflitto di interessi, poiché il portafoglio dell’Energia è sempre stato considerato una sorta di scudo degli interessi delle grandi industrie, soprattutto tedesche.
Altri 3 ex commissari completano la lista: il croato Neven Mimica, lo slovacco Maros Sefcovic, l’austriaco Johannes Hahn.