Il ghiacciolo Bottas comanda la rivincita dei secondi
Il finlandese ha superato il compagno Massa, come Ricciardo ha fatto con Vettel, Rosberg con Hamilton, Kvyat con Vergne
MONZA — Iceman numero due? «Ditelo voi. Ma io non sono proprio uguale a Kimi Raikkonen: parlo più di lui…». Valtteri Bottas è un ragazzo che ha un pregio, a parte il modo di fare garbato: è ironico. A dire il vero, lo è pure Kimi. Ma l’uomo che più di Massa sta ridando lustro alla Williams, si scioglie con maggiore frequenza del connazionale ferrarista: in una decina di minuti di chiacchierata, ha parlato quanto Raikkonen in un mese.
Perché Bottas? Prima di tutto perché nel parallelo con Kimi a livello di aspetto — biondi, occhi chiari, sguardo di ghiaccio — alimenta il sospetto che davvero esiste una razza aliena mescolata con i nordici. E poi, scherzi a parte, perché è uno dei favoriti di Monza —«Ci sta, soprattutto se farà caldo: soffriamo il freddo (la macchina, non certo lui…) — e perché contende a Daniel Ricciardo la palma di emergente top della F1: «Daniel ha già vinto tre Gp; io non ancora, pur avendo quattro podi. Però lui partiva dal team campione del mondo, io da una squadra che doveva risorgere. Non so se merito il titolo che dite, ma la Williams, come scuderia, è la vera sorpresa». Infine, Valtteri Bottas è uno dei principali Williams Valtteri Bottas, 25 anni, precede Massa in classifica (Epa) Red Bull Daniel Ricciardo, 25 anni, tiene a distanza il campione Vettel (Epa) interpreti di una tendenza del campionato, quella secondo la quale il teorico scudiero batte il capitano: Ricciardo lo sta facendo con Vettel, per certi aspetti Rosberg con Hamilton, Kvyat con Vergne (il francese, addirittura, nel 2015 perderà il posto alla Mercedes Nico Rosberg, 29 anni, precede Hamilton vincitore di 1 mondiale (Afp) Toro Rosso), all’inizio Magnussen ci stava riuscendo con Button (e comunque il danese, fin qui, ha portato in dote l’unico podio della McLaren). Valtteri sta surclassando (110-40, nel senso dei punti) Massa. «Però Felipe ha avuto tanta sfortuna, anche se la sorte non ha aiutato nemmeno me: ripensando a Ricciardo, dico che si è sempre trovato al posto giusto nel momento giusto».
Verso Massa, nonostante qualche scintilla (ricordate il Gp nel quale Felipe chiese invano strada?), c’è comunque rispetto. Belligerante: «Lo studio e copio i segreti. Ma batterlo è sempre stato il mio scopo». D’altra parte ammette di non avere una spiegazione per il fenomeno dei sottoposti che superano i capi, a parte il caso della Mercedes «dove Rosberg e Hamilton guidano l’auto migliore — sì, Ricciardo non ha speranze di vincere il titolo quest’anno — e non è strano che Nico sia davanti a Lewis». Già, ma altrove? «Pare che i piloti più giovani, nell’era dei turbo, si trovino meglio rispetto ai veterani. Avrei giurato il contrario». L’unico senior che vede sempre in spolvero è Fernando Alonso: «Quando attacca, è un toro. E in difesa è una roccia». Con Nando nel team, insomma, difficilmente sarebbe davanti.
Ex hockeista, praticante del tiro a volo («Fossa e skeet: una palestra per la reattività»), cresciuto nel mito di Mika Hakkinen («Mi ha trasmesso motivazione e ispirazione»), affascinato dai rally ma non intenzionato a praticarli («Non imiterò Kimi: è un altro automobilismo»), Valtteri ha un desiderio: «Vorrei essere il secondo finlandese, dopo Keke Rosberg, a dare il Mondiale alla Williams». Secondo Massa, ce la farà. «Ringrazio Felipe per quello che dice; sì, prima o poi avremo un’auto di nuovo vincente». Il resto lo metterà lui: «Da uno a dieci, quanto sono aggressivo? Undici».